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Sbagliate le previsioni sulle spese di manutenzione degli
acquedotti: 900 milioni da coprire
Acqua,i conti non tornano.
In arrivo bollette più care
Firenze. Sulle bollette dell'acqua di tutti i toscani sta per abbattersi uno tsunami da 900 milioni di euro. Ossia una micidiale stangata capace di far diventare un litro prelevato dal rubinetto più caro della benzina alla pompa. La minaccia è venuta fuori giovedì scorso, in Consiglio regionale, durante l'indagine sul caso Publiacqua - ATO 3, nata per via dei sei milioni e 200 mila euro chiesti ai cittadini ma annullati dal Comitato Nazionale di Vigilanza sulle Risorse idriche (COVIRI). Di fronte a Erasmo D'Angelis, rigoroso ma allibito presidente della commissione Ambiente, il direttore del Cispel, Andrea Sbandati ha rivelato: "Sono state sottostimate alcun voci dei piani d'ambito. Come il costo della manutenzione. dato che la situazione degli acquedotti (bisogna tappare i buchi dei circa 30 mila chilometri di rete che perde il 27% di acqua) è peggiore del previsto. e sono stati sottostimati anche gli effetti dei cambiamenti climatici, con la progressiva carenza di acqua".
Insomma, ai 2 miliardi e 147 milioni di euro della previsione degli ATO fatta nel 2001, andrebbero aggiunti 900 milioni di euro. Chi pagherà? In teoria la regione, con ulteriori emissioni di obbligazioni sui mercati esteri, come nel 2000. Oppure potrebbe crescere la dimensione del capitale privato. Ma si dice che la strada più semplice, come sempre, sia quella di frugare in tasca alla gente: aumentando le tasse o le tariffe.
Così l'acqua costerebbe come la benzina. O come lo... champagne.
Ma di fronte a questo spettro nascono varie domande. E' accettabile che, improvvisamante, i gestori dell'acqua dichiarino ai toscani che...ops, si sono sbagliati e devono chiedere 900 milioni di euro in più? Chi controlla che non sbaglino ancora? E c'è una perplessità di fondo:
"la supersvista" da quasi un miliardo arriva proprio mentre si indaga per scoprire se i sei milioni e 200 mila euro siano stati o meno già messi in bolletta. Qualcuno dovrà dare certezze alle famiglie.
In fondo, comunque, c'è una notizia confortante: la fornisce Paolo Marcheschi (Forza Italia) che ha presentato un'interrogazione al presidente Martini per chiedere che gli ATO restituiscano i soldi presi illegittimamente agli utenti che hanno pagato il canone di depurazione senza utilizzarlo, secondo l'ultma sentenza della Corte Costituzionale".
Sandro Bennucci
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