L’Autorità per l’energia, dopo un ampio
processo di consultazione ha approvato un insieme di provvedimenti di
regolazione per il servizio idrico integrato, con l'obiettivo di favorire lo
sviluppo delle infrastrutture del settore e a migliorare la qualità del
servizio. Fra queste il tanto atteso metodo transitorio per la determinazione
delle tariffe del servizio idrico integrato negli anni 2012-2013, l’istruttoria
conoscitiva per verificare alcuni comportamenti dei gestori, potenzialmente non
conformi alla normativa vigente e lesivi dei diritti degli utenti ed la prima
direttiva per la trasparenza dei documenti di fatturazione. “Questi
provvedimenti - afferma l'autorità - sono finalizzati a rendere il quadro di
regole più chiaro, certo e stabile, garantendo l’equità e la protezione degli
interessi degli utenti e creando le condizioni per favorire gli investimenti in
un settore che ne ha urgente necessità per perseguire gli obiettivi di qualità
del servizio e di tutela ambientale richiesti dalla normativa nazionale e
comunitaria”.
Il metodo tariffario transitorio per il
servizio idrico integrato
Il metodo transitorio individua i
criteri che saranno adottati a livello nazionale per determinare le tariffe
2012 e 2013 del servizio idrico integrato, compresi i servizi di captazione a
usi multipli e di depurazione a uso industriale e civile. La nuova metodologia
che - è bene sottolineare - non determina le tariffe, ma definisce i criteri
per la loro quantificazione, prevede che, nella fase transitoria, sia mantenuta
un’articolazione tariffaria per gestore/ambito tariffario analoga alla
preesistente e che gli enti d’ambito preposti abbiano tempo fino alla fine di
marzo per sottoporre ad approvazione dell’Autorità le nuove proposte tariffarie
per gli ambiti di propria competenza. A salvaguardia dell’impatto sugli utenti
finali viene introdotto, per il biennio, un limite di variazione della tariffa,
in analogia con quanto previsto dal metodo attualmente applicato e una verifica
specifica sulla validità delle informazioni fornite e la corretta applicazione
dei nuovi criteri, nei casi di incrementi tariffari superiori. La nuova
metodologia tariffaria, conciliando gli esiti referendari con la normativa
europea e nazionale in tema di rispetto dei principi - confermati dalla stessa
Corte Costituzionale - del recupero dei costi e di chi inquina paga, promuove
gli investimenti, in un settore che presenta una elevata necessità di
interventi. Interventi, sia sulle strutture esistenti (si vedano le ingenti
perdite degli acquedotti pari a oltre il 30% dell’acqua immessa in rete, oppure
la qualità della potabilizzazione o il sistema di contatori, assolutamente
inadeguato per qualsiasi programma di risparmio di acqua si volesse adottare),
sia per la realizzazione di nuove opere (in particolare, la realizzazione di
depuratori e di impianti per gli approvvigionamenti idrici in condizioni di
siccità). Nello specifico, le principali novità del nuovo metodo riguardano,
nel rispetto degli esiti referendari, la soppressione della remunerazione del
capitale, che era fissato in via amministrativa e non aggiornabile, e il
riconoscimento del costo della risorsa finanziaria, in aderenza al principio
della copertura integrale dei costi, per sua natura variabile in funzione
dell’andamento dei mercati finanziari. Viene inoltre previsto il superamento,
seppur graduale, di una carenza del sistema tariffario precedente, che
rappresenta uno dei fattori di maggior incertezza per gli investitori: la
diversità tra i flussi finanziari assicurati dalle tariffe applicate agli utenti
finali e i ricavi necessari per far fronte agli impegni assunti nei programmi
di investimento previsti nei Piani d’ambito. Con la nuova metodologia, i ricavi
previsti dai Piani d’ambito sono anche quelli assicurati dal gettito
tariffario. Un’altra innovazione è che il costo degli investimenti sarà, di
norma, riconosciuto solo quando le opere saranno realizzate ed in funzione
anche se è prevista la possibilità di riconoscere in tariffa una specifico
importo per alimentare un fondo per il finanziamento di nuovi investimenti.
L’inserimento di questo importo è subordinato all’applicazione di un meccanismo
di verifica dell’effettiva destinazione di queste partite tariffarie.
L’istruttoria conoscitiva
L’Autorità ha deciso di dare avvio ad
un’istruttoria conoscitiva per verificare il rispetto del divieto di far pagare
il relativo servizio ai clienti non allacciati ad un impianto di depurazione e
dell’obbligo, da parte dei gestori, di restituire la quota di tariffa
indebitamente applicata agli utenti che non hanno usufruito di questo
servizio. L’istruttoria – che dovrebbe concludersi entro il giugno 2013 -
si propone di accertare anche l’eventuale destinazione di alcune voci di costo
inserite in alcune bollette, di cui non risultano chiari i criteri di quantificazione
come, ad esempio: costi per investimenti ambientali non immediatamente
riconducibili al servizio idrico integrato o costi per non meglio specificati
contributi sociali.
Trasparenza e semplificazione delle
bollette dell’acqua
Fra le novità di maggiore rilievo che
vengono introdotte con la prima Direttiva sulla trasparenza dei documenti di
fatturazione, vi è l’obbligo per i gestori di mettere a disposizione degli
utenti sul proprio sito la Carta dei Servizi e le informazioni sulla qualità
dell’acqua fornita entro il 30 giugno del 2013. Altre innovazioni come la
pubblicazione di un Glossario, da poter consultare on line, con i termini più
frequentemente utilizzati nel servizio idrico integrato, saranno operative dal
1° gennaio 2014. Secondo il decreto “i Comuni devono individuare la tariffa di
depurazione non dovuta e i gestori devono restituirla anche in forma rateizzata
ad ogni richiedente avente diritto’’. Più in generale, la direttiva si propone
di rendere più semplici e comprensibili le bollette dell’acqua anche per
favorire una migliore conoscenza del servizio idrico integrato, un utilizzo più
consapevole della risorsa e la riduzione dei reclami dovuti a carenze
informative. Anticipando scelte di semplificazione che, in futuro, potranno
essere estese anche ai servizi energetici, la xirettiva prevede il ricorso a
canali informatici di consultazione, con la possibilità, ad esempio, di
richiedere le bollette con modalità telematiche e la messa a disposizione
obbligatoria di un sito internet attraverso il quale siano rese disponibili
informazioni sulla qualità del servizio.