Un percorso di mobilitazione dei comitati per l'acqua pubblica del Lazio, per promuovere una discussione aperta sulla riforma del servizio idrico regionale. I comitati respingono i principi fissati dalla Delibera di Giunta n.40/2014 e ribadiscono la necessità di rispettare la volontà del referendum popolare del giugno 2011
Roma - Si è svolto ieri presso l'aula del comune di
Ciampino, promosso dal Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio, un
consiglio comunale aperto al quale sono intervenuti tutti quei comuni laziali
che hanno approvato, attraverso una delibera, la proposta di legge regionale di
iniziativa popolare dal titolo: "Tutela, governo e gestione pubblica delle
acque".
Entro il mese di marzo il Consiglio regionale dovrà
discutere la proposta di legge di iniziativa popolare presentata dai vari
comitati regionali nel 2012. Passato tale termine il Consiglio, in base al
regolamento, sarà costretto ad indire un referendum regionale.
L'iniziativa di
Ciampino rientra in una campagna di mobilitazione cominciata la settimana scorsa,
con un presidio durato tre giorni davanti alla sede della Regione, al fine di
sensibilizzare gli organi istituzionali circa la necessità di fornire un
governo del servizio idrico regionale che sia in linea con l'esito del
referendum popolare nazionale del giugno 2011.
Recentemente infatti, la regione
Lazio ha adottato la Delibera di Giunta n. 40/2014 dal titolo "Linee guida
per la predisposizione di una proposta di legge in materia di servizio idrico
integrato" nettamente in contrasto con la proposta di legge iniziativa
popolare su cui sono state raccolte quasi 50 mila firme e che attende di essere
discussa (proposta di legge n.31).
Tale proposta è stata poi sottoscritta a
maggioranza qualificata da 39 comuni del Lazio, evidenziando la necessità che
la riforma del servizio idrico debba necessariamente essere in linea con i
principi fissati attraverso il referendum nazionale.
Con la finalità di
promuovere un ampio dibattito sul tema, il consiglio comunale congiunto di ieri
ha approvato un ordine del giorno che sarà sottoposto ai singoli comuni
promotori della giornata.
L'ordine del giorno ribadisce ancora una
volta la necessità di rispettare la volontà popolare emersa attraverso la
consultazione del 12 e 13 giugno 2011. Il comune di Ciampino per parte sua, ha
già calendarizzato la discussione
sull'ordine del giorno in questione per il 10 febbraio. (cm)