domenica 3 febbraio 2013

DIFFAMAZIONE: IL DOCUMENTARIO WATER MAKES MONEY SOTTO PROCESSO


Il 14 febbraio 2013 alle ore 13 e 30 presso il tribunale di Parigi si aprirà il processo per diffamazione intentato dal gruppo Veolia  contro il film "Water Makes Money".
Sotto accusa sono però soltanto il distributore francese e il protagonista  del film, Jean-Luc Touly, dirigente Veolia.  La procedura giudiziaria del gruppo contro i veri responsabili di "Water Makes Money", i registi Leslie Franke e Herdolor Lorenz, si è infatti infranta contro la volontà delle autorità tedesche e della controllata tedesca di Veolia, di non presentare una denuncia in base al diritto tedesco.
Il processo si aprirà con  la proiezione del film.  Veolia, che si ritiene diffamata, aveva  presentato denuncia il 28 settembre 2010. Ma  aveva già tentato di impedirne l'uscita nelle sale con un’ordinanza provvisoria. I realizzatori hanno risposto con una prima contemporanea in 150 città europee. Il film ha raggiunto un vasto pubblico e da allora vi sono state circa 1.000 proiezioni. ARTE(*) l’ha messo in programma più volte ed è prevista una nuova proiezione  il 12 febbraio, due giorni prima del processo, alle ore 22.00.
Veolia non ha potuto impedire la diffusione del film e tenuto conto dell’opinione pubblica non se l’è presa con i suoi realizzatori. Al loro posto colpisce ora una organizzazione che non è responsabile del contenuto, ma solo della distribuzione del film in Francia. E, naturalmente, l’“informatore”, Jean-Luc Touly. che si è già trovato di fronte al suo ex- padrone (Veolia) in molti processi, e ha sempre vinto.

Nell’udienza del 14 febbraio 2013 Veolia contesterà l'affermazione di Jean-Luc Touly che il gruppo gli avrebbe offerto un milione di euro per non pubblicare il  suo libro. Altri capi d’accusa riguardano i brani del film in cui si usa il termine "corruzione". Non sono quindi i fatti mostrati nel film che hanno portato alla denuncia, ma solo il fatto che li si sia chiamati "corruzione"!
Poco prima della gara d’appalto per il depuratore di Bruxelles Nord, parlamentari e alti funzionari governativi coinvolti nella procedura erano stati ospiti di grandi yacht a Saint Tropez.
Dopo di che  il testo del bando di gara è stato completato con l’inserimento del termine “ tecnica sperimentale” per consentire a Veolia di concorrere e ovviamente Veolia ha vinto la gara. Come chiamereste questo modo di procedere?
Inoltre, Veolia è lo sponsor principale della piattaforma tecnologica UE(**) per la fornitura di acqua e servizi igienico-sanitari. Sul libro paga di Veolia ci sono il vice-presidente e 2 altri membri del comitato incaricato di selezionare per conto della Commissione europea, progetti di ricerca…per i quali Veolia stessa chiede finanziamenti all’Unione Europea.
Come si può chiamare tutto questo? E la porta girevole mostrata nel film? E gli altri esempi citati?
Secondo la legge tedesca non è possibile denunciare il protagonista e il distributore del film ma solo i realizzatori,  ma non hanno osato farlo. Ora altri diventano capri espiatori. Jean-Luc Touly  e il distributore francese sono minacciati da ingenti richieste di risarcimento danni. E anche se saranno assolti, un gruppo come Veolia che guadagna fior di miliardi, potrebbe facilmente ricorrere nuovamente appellandosi in  tutti i gradi di giudizio.
Per evitare questo, abbiamo bisogno di
 - coinvolgere un pubblico quanto più grande possibile!
 - segnalare questi fatti sui mezzi di informazione, sia prima che dopo il processo
-  seguire l'esempio di ARTE organizzando nuove proiezioni del film: è il modo migliore perché si discuta ovunque del caso nella settimana del processo e per informare il pubblico.
Contribuiamo tutti affinchè il processo per il film "Water Makes Money" il 14 febbraio si svolga sotto l’occhio vigile di un pubblico il più ampio possibile.
Grazie, l’equipe di “Water makes money”
Leslie Franke, Herdolor Lorenz, Christiane e Dobbler Lissi Hansen

*Canale televisivo franco-tedesco
** Le piattaforme tecnologiche riuniscono imprese, centri di ricerca e organismi di ogni tipo allo scopo di definire, a livello europeo, un'agenda strategica di ricerca comune in grado di mobilitare importanti risorse, pubbliche e private, in ambito nazionale ed europeo.

Traduzione di Simona Bombieri – Attac Torino – gen 2013

venerdì 1 febbraio 2013

Acqua: Consiglio di Stato boccia le bollette, aumenti non coerenti con referendum


 Saranno restituite ai cittadini le cifre legate ai maggiori esborsi pagati tra il 21 luglioe il 31 dicembre 2011. Forum dei movimenti per l'acqua: "Abbiamo vinto"


ROMA - Le bollette dell'acqua "non sono coerenti" col quadro normativo uscito dal referendum del 12-13 giugno 2011. Lo dice in Consiglio di Stato in un parere reso all'Authority per l'energia, giudicando "in contrasto" col referendum il criterio della "adeguatezza della remunerazione dell'investimento" per determinare la tariffa. L'Authority dovrà tenerne conto per la adozione del nuovo sistema.
Il Consiglio di Stato ricorda in sostanza che il 7% di aumento sulle bollette, legato alla remunerazione del capitale investito, è stato applicato dal 21 luglio 2011 al 31 dicembre 2011 nonostante l'esito referendario.
Toccherà ora all'Autorità per l'energia decidere il criterio per rimborsare ai cittadini le cifre in più pagate e, a quanto pare, è probabile che invece del conguaglio, ci sarà una restituzione secca. "Abbiamo vinto, non si possono fare profitti sull'acqua - afferma il Forum dei movimenti per l'acqua commentando il parere -. Questa volta a darci ragione è il parere del Consiglio di Stato sulla tariffa: le bollette che i gestori consegnano ai cittadini sono illegittimamente gonfiate e non rispettano la volontà referendaria espressa da 27 milioni di persone". L'Autorità per l'energia "incaricata di formulare la nuova tariffa all'indomani del Referendum, aveva chiesto un parere al Consiglio di Stato sulla remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette. La risposta ha confermato "quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta". Per questo "quello che i cittadini hanno pagato è illegittimo e i soggetti gestori non hanno più alibi: devono ricalibrare le bollette". Quanto scritto dal Consiglio di Stato - osserva ancora il Forum - "delegittima le scelte che hanno guidato l'Authority nella formulazione della nuova tariffa, emessa un mese fa, in cui la remunerazione del capitale investito viene reintrodotta sotto mentite spoglie".

http://www.repubblica.it/economia/2013/02/01/news/acqua_consiglio_di_stato_boccia_le_bollette_aumenti_non_coerenti_con_referendum-51685849/?ref=HREC1-8