lunedì 6 gennaio 2014

Comitati: No ai rimborsi e alle tariffe calcolati dai gestori idrici



Comitati toscani per l'acqua pubblica impugneranno le nuove tariffe ed i rimborsi calcolati dai vari gestori idrici. I rimborsi offerti ammonterebbero a 5.917.156 euro ma i comitati chiedono 28,8 milioni.

Dopo l'Emilia e la Lombardia anche in Toscana parte la mobilitazione dei comitati per l'acqua pubblica. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la questione dei rimborsi. Agli inizi di dicembre l'Autorità per il Gas e l'Elettricità, oltre a fissare il nuovo metodo per calcolare la tariffa dell'acqua, ha imposto ai vari gestori idrici italiani di restituire, entro il mese di marzo 2014, quello che il referendum del giugno 2011 aveva abolito, ossia la remunerazione del capitale investito che ancora fino a tutto il 2013 veniva inserita nella bolletta dell'acqua. Dai dati in mano ai comitati toscani 1.810.454 utenti hanno continuato illegittimamente a pagarlo.

Nei mesi precedenti già alcuni comitati si erano accorti che la tariffa fissata da alcuni gestori conteneva una voce denominata "oneri finanziari" pari al 6,4%, che altri non era se non una riproposizione sotto altra veste di quel 7% abrogato dal referendum. E quindi in sostanza un nuovo tentativo di fare pagare ai cittadini i profitti dei gestori privati. Ora, con l'ultimatum per la restituzione fissato dall'AEEG, le somme indebitamente percepite dovranno essere rimborsate agli utenti. Ma l'Autorità Idrica Toscana, l'ente che controlla l'operato dei vari gestori idrici,  aveva di fatto già calcolato nei mesi scorsi la somma da restituire agli utenti, pari secondo una stima forfettaria, a 5.917.156. Tale cifra è stata calcolata applicando il 7% solo al periodo compreso fra il 21 luglio ed il 31 dicembre 2011.
Il periodo successivo, quello che comprende il 2012 ed il 2013 infatti - spiega Alessandro Mazzei il direttore dell'AIT - "prevede l'applicazione del nuovo metodo tariffario fissato dall'AEEG".

In base ai calcoli effettuati dall'AIT, a ciascuno dei 1.810.454 toscani dovrebbero essere rimborsati in media 3,27 euro. La stima varia da gestore a gestore, a secondo del livello degli investimenti fatti rispetto alla tariffa fissata. E così mentre l'Acquedotto del Fiora che serve i 276 mila utenti nelle provincie di Siena e Grosseto, restituirà  a ciascuno di essi 37 centesimi, Publiacqua, che serve invece 628 mila utenti nelle provincie di Firenze Prato e Pistoia, restituirà 5,36 euro ad ognuno.

I comitati sono in fase di mobilitazione poichè, dicono,  il metodo tariffario fissato dall'AEEG non può essere applicato in maniera retroattiva e in modo arbitrario, in quanto l'ammontare delle somme da restituire risulta più basso rispetto a quello calcolato con il metodo applicato nella bolletta con cui quelle cifre sono state incassate dai gestori. Secondo i comitati la cifra da restituire ai 1.810.454 toscani sarebbe pari a 28,8 milioni di euro. Per questa ragione e per la riproposizione con la nuova tariffa della remunerazione del capitale investito, i comitati per l'acqua pubblica impugneranno di fronte al TAR della Toscana le tariffe ed i rimborsi proposti dai vari gestori. (cm)





giovedì 2 gennaio 2014

Le nuove tariffe idriche e la restituzione della remunerazione del capitale investito








I primi di dicembre l'Autorità Garante Per l'Energia Elettrica ed il Gas ha reso noto il nuovo metodo tariffario per quanto riguarda il servizio idrico. Le nuove tariffe, che entreranno in vigore a gennaio 2014, sono rivolte a tutti quei gestori che nel 2013 non hanno presentato all'Autorità stessa un piano tariffario.

RomaA inizio dicembre il presidente dell'Autorità Garante per l'Elettricità ed il Gas; Guido Bortoni, aveva ammonito i vari gestori di provvedere entro trenta giorni alla determinazione della cifra indebitamente percepita e da restituire agli utenti del servizio idrico, in forza dell'esito del referendum del  giugno 2011. Si tratta di quel 7% di remunerazione del capitale investito  che la maggior parte dei gestori idrici continuavano indebitamente ad incamerare attraverso la bolletta dell'acqua. Per questa ragione i promotori del referendum avevano lanciato la campagna di Obbedienza Civile, attraverso cui i cittadini si autoriducevano la bolletta dell'acqua, assistiti da un pool di esperti tra cui anche numerosi avvocati.

Ebbene in alcune città, tra cui anche Roma, questa campagna aveva spinto i gestori ad attuare una politica serrata di distacchi del servizio idrico, anche di fronte ad insoluti di importo non rilevante, e spesso senza neanche il preavviso necessario, in barba alle procedure recentemente ribadite dalla stessa AEEG. 

Sempre a dicembre l'Autorità Garante aveva fissato il nuovo metodo tariffario idrico, ufficialmente per favorire costi più efficienti e per stimolare maggiori investimenti, in modo da ridurre le perdite dalla rete e l'impatto dell'inquinamento ambientale dovuto alle acque reflue. In relazione al nuovo metodo tariffario, in vigore dal 1° gennaio 2014, i criteri guida sarebbero due: "la selettività e la responsabilizzazione da attuare attraverso una regolazione asimmetrica, capace di adattarsi alle diverse esigenze di un settore molto differenziato a livello locale e nella governance". 

Ricordiamo che nel 2013 erano già state approvate dall'Autorità le tariffe di 486 gestioni, in base al precedente metodo tariffario, per un totale di 20 milioni di abitanti serviti. In relazione a quei comuni in cui erano state riscontrate nelle acque quantitativi di arsenico superiori a quelli consentiti, l'Autorità ha deliberato ulteriori verifiche sui gestori, tese a valutare l'effettiva adozione delle misure necessarie a riportare i parametri nei limiti consentiti.

Recentemente alcuni comitati emiliani hanno calcolato gli aumenti introdotti dal nuovo metodo tariffario:  in base ai calcoli la città più penalizzata sarebbe Piacenza, assieme a Bologna e Modena, con un incremento medio del 13%. Ma non solo. Altro elemento criticato dai comitati è la sostanziale riduzione degli investimenti previsti.

Ma la questione che desta più indignazione riguarda la tanto sventolata restituzione. Ad esempio in Emilia Romagna verrebbero restituiti solo 9 milioni sui 30 calcolati dai comitati. Secondo Enrico Menozzi di ATERSIR: "Ai piacentini verranno restituiti 1 milione e 500 mila euro attraverso le bollette del prossimo anno, e cioè, diviso per ogni singolo contribuente, circa il 4% di quanto si spenderebbe". 

Per il Comitato Acqua Bene Comune, la cifra che complessivamente verrà restituita, è stata calcolata sulla base del nuovo metodo tariffario anzichè sul vecchio. Ad esempio agli utenti di Bologna saranno restituiti circa 2,2 milioni di euro, ma nulla verrà rimborsato a Parma, Modena o Ferrara, in quanto non erano stati riconosciuti ai gestori i profitti finanziari. 

Per questo motivazioni, in altre regioni come la Lombardia, i comitati hanno già presentato ricorso al TAR, contro il nuovo metodo tariffario dell'Autorità Garante. Le udienze preliminari sono già attese per il 23 gennaio. (cm)