lunedì 23 gennaio 2012


Acqualatina, il Pd contesta le nomine
Documento Dura presa di posizione sul Cda e sulla gestione Fazzone

Duro attacco del Parito Democratico al centrodestra pontino sulla nomina del nuovo consiglio di amministrazione di Acqualatina. «I sindaci di centrodestra della provincia di Latina – sottolinea il capogruppo del Pd in Consiglio provinciale, Enzo Eramo - confermano sostanzialmente la fiducia al Cda uscente di Acqualatina, guidato dal senatore Claudio Fazzone, mentre il socio privato rimuove l'amministratore delegato Silvano Morandi». Per il segretario provinciale del Pd Loreto Bevilacqua, «continua l'incompatibilità di fatto del senatore Fazzone alla presidenza di Acqualatina, anche per questa ragione i sindaci del Partito Democratico avevano proposto di inserire dei tecnici nel Cda anziché politici». La proposta del Pd, però, non è stata accolta dalla maggioranza di centrodestra. «Tutto ciò – proseguono gli esponenti del Pd in Provincia - a fronte di un servizio offerto ai cittadini a dir poco carente e costoso. Fazzone chiude il bilancio con i conti in rosso, che presentano una perdita certificata di oltre 4 milioni di euro, che potrebbe addirittura raddoppiare se il Tar riconoscerà dovute le somme al Consorzio di Bonifica. Questo senza che negli ultimi anni vi siano stati investimenti in una rete idrica ormai obsoleta e di un passivo che potrà essere ripianato dall'aumento delle bollette dei cittadini. Il messaggio forte – sottolineano i consiglieri provinciali del Pd - è che di fronte a una situazione drammatica sia riguardo la pessima qualità del servizio sia in merito all'alto costo per i cittadini, il socio privato riconosce il fallimento silurando l'amministratore delegato, mentre la parte pubblica si ostina a far finta di nulla confermando il presidente e quasi per intero il Cda».
www.iltempo.it
12/07/2009

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martedì, 14 luglio 2009; 15:53

Acqualatina, Veolia stanca delle perdite scarica l’ad: arriva Jean Michel Romano
Bilanci in rosso, rimosso Morandi
I sindaci invece confermano Fazzone. Perdita 2008 di 4 milioni: a rischio il capitale sociale

ANCORA una volta i sindaci Pdl della provincia pontina salvano la poltrona di Claudio Fazzone
negativa, con oltre 4 milioni di euro di perdite che, sommate al quelle del 2007, fanno quasi sei milioni complessivi. Soldi che, secondo quanto previsto dalla convenzione di gestione, dovranno essere ripianati dal partner pubblico. E quindi si prospetta un nuovo aumento delle bollette. Ma non finisce
qui. Infatti il debito accumulato in questi anni rischia di superare il valore di 1/3 del capitale sociale della spa. In quel caso sarebbero due le soluzioni: o ricapitalizzare oppure ridurre il capitale sociale. In questa seconda situazione, però, bisognerebbe fare i conti con la Depfa Bank. In ogni caso, un bel rebus.

CHIUDE ancora il proprio bilancio coi conti in rosso la società Acqualatina. Ieri l’assemblea dei soci ha approvato il documento finanziario 2008 con una perdita certificata di quattro milioni di euro circa.
La società di revisione contabile Kpmg parla di seri dubbi sulla continuità aziendale. E tra i sindaci della provincia pontina iniziano ad emergere molti dubbi relativamente alla gestione di questa spa. Dubbi che il partner privato rende immediatamente palesi, rimuovendo l’amministratore delegato Silvano Morandi e sostituendolo con il manager Jean Michel Romano, Direttore Generale Veolia Acqua in Italia negli ultimi 4 anni.

Con questo avvicendamento, Veolia Water ha sostituito due dei tre membri del cda in propria quota. L’altro,Louis Marie Pons era stato sostituito nelle settimane scorse con Henri Albert Guillaume Gilles. Al contrario i soci pubblici perseverano nel dare fiducia ai consiglieri che in questi anni hanno permesso questa debacle economica della società. Così, piena conferma al presidente, il senatore Claudio Fazzone e nei consiglieri Giuseppe Simeone e Giovanni Terlizzo. L’unico avvicendamento è quello relativo a Gerardo Stefanelli, esponente del cda di Acqualatina in quota Udc, nominato assessore una settimana fa dal presidente della Provincia Armando Cusani. Al suo posto l’Udc di Michele Forte ha indicato Igor Ruggeri, esponente di Itri. All’assemblea dei soci di ieri non si sono presentati i sindaci di Aprilia (Domenico D’Alessio) e Bassiano (Costantino Cacciotti) i quali hanno inviato e fatto mettere agli atti una missiva con cui si contestano diversi aspetti del bilancio. Con questa mossa, comunque, Aprilia mostra di voler ssere il
comune capofila di una vera e propria battaglia contro la spa, disconoscendola in toto, facendo leva in questo sulle contestazioni mosse alla società dall’indagine amministrativa della Regione Lazio. In assemblea, comunque, il dibattito è stato particolarmente acceso. Il sindaco di Castelforte Gianpiero Forte, in particolare, ha chiesto, invano, delucidazioni relativamente ai mancati investimenti fatti dalla società sul territorio. «C’è uno strano ritardo rispetto al piano degli investimenti - ha detto Forte - E questo si riverbera anche nel bilancio». Critico nei confronti della spa anche il sindaco di Priverno Umberto Macci: «La situazione economica accertata è gravissima. Ci sono dubbi sulla continuità aziendale. Sono necessari provvedimenti urgenti per la riduzione del debito». L’assessore di Gaeta Cosmo Di Perna, che ha votato contro il bilancio, ha sottolineato che «in questi anni non si è sufficientemente tutelato l’interesse dei soci pubblici e non si è condotta la gestione operativa ed industriale secondo i più sani principi di economicità, adeguatezza e funzionalità della gestione delle risorse a disposizione a fronte della gestione di un servizio pubblico vitale, quale appunto le risorse idriche. Il mancato raggiungimento dell’obbligo contrattuale degli investimenti da realizzare (146 milioni nei primi sei anni di gestione) è ancora più grave se si considera che il gestore sta beneficiando dello slittamento dell’obbligo di realizzazione della prima parte delle opere, obbligo ulteriormente procrastinato al 2011». Il bilancio è stato comunque approvato. Il rischio, ora, è che le tariffe del servizio idrico salgano ancora. Del resto, secondo convenzione, sono i partner pubblici a dover garantire il pareggio di bilancio. Tradotto significa che a pagare sono sempre i cittadini.
T. O.

NEL CDA
Nuova riduzione per gli stipendi

NONOSTANTE per l’ennesimo anno il bilancio della società da lui presieduta chiuda in rosso, il senatore
Claudio Fazzone ha relazionato in termini positivi rispetto al futuro della spa. In sostanza il presidente ieri
ha cercato di rassicurare i soci presenti, comprensibilmente dubbiosi di fronte ai numeri negativi che uscivano fuori dai documenti sul tavolo e dalla relazione dei revisori dei conti. Fazzone ha però cercato
di gettare acqua sul fuoco garantendo che la spa sta correndo ai ripari. Per rendere più credibile il proprio tentativo, ha giocato due carte. La prima è quella di una ulteriore riduzione degli stipendi del 20% da parte dei componenti del consiglio di amministrazione della società. L’altra è quella relativa a nuovi investimenti economici (tradotto: soldi cash) che il partner privato Veolia è pronto a sborsare. Intanto i francesi hanno rimosso l’amministratore delegato Silvano Morandi sostituendolo con Jean Michel Romano.

A cadenza trimestrale
Scatta l’operazione monitoraggio

SE anche il 2009 dovesse confermare i conti in rosso per Acqualatina, potrebbe essere necessaria una riduzione del capitale sociale. Il rischio è concreto e viene prospettato sia dal partner privato sia dalla società di revisione Kpmg. Per questa ragione l’assemblea dei soci ha dato mandato al collegio sindacale di monitorare a cadenza trimestrale la situazione societaria. A partire da oggi, quindi, Acqualatina sarà monitorata con delle relazioni periodiche che permetteranno, nelle intenzioni dei soci, di tenere sotto controllo la spa. Nel bilancio Acqualatina ha certificato crediti vantati dai fornitori per 51 milioni di euro. In sostanza la spa non è in grado di incassare questi soldi. Inoltre, dei 114, 5 milioni di euro del prestito Depfa, ne sono stati già utilizzati 83 milioni circa. Ma questo non ha permesso di rispettare il piano degli investimenti. Quindi, a cosa sono serviti questi soldi? Evidentemente, hanno ipotizzato alcuni sindaci, quei soldi sono serviti per giustificare e coprire alcune spese in bilancio. Senza di essi il «buco» nelle casse della spa sarebbe stato ancora più ampio.

Articolo di Latina Oggi del 11/07/2009

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domenica, 12 luglio 2009; 11:27


L'Assemblea dei Soci approva il Bilancio 2008 
e la nomina dei nuovi membri del CdA 

Latina (11/07/2009) - L'Assemblea dei Soci di Acqualatina S.p.A. si è riunita oggi presso la sede legale di viale Pier Luigi Nervi: all'ordine del giorno l'approvazione del bilancio 2008 ed il rinnovo del Consiglio d'Amministrazione.
L'Assemblea ha deliberato di approvare il bilancio sociale 2008, e di riportare a nuovo l'intero importo della perdita dell'esercizio 2008 pari a 4,3 milioni di euro. 
Per quanto riguarda il rinnovo dei membri del Consiglio di Amministrazione, l'Assemblea ha deliberato che a comporre il CdA saranno: Presidente - Sen. Claudio Fazzone, Vice Presidente -Raimondo Luigi Besson; i Consiglieri: Guillaume Gilles, Jean Michel Romano, Igor Ruggeri, Giuseppe Simeone, Giovanni Terlizzo.
In linea con la politica societaria di contenimento dei costi, l'Assemblea dei Soci ed i membri del Consiglio di Amministrazione hanno deliberato una sensibile riduzione del compenso dei Consiglieri di Amministrazione e delle cariche societarie.
La Società esprime il proprio ringraziamento all'Amministratore Delegato uscente, Dott. Silvano Morandi, che ha consentito ad Acqualatina S.p.A., con il proprio contributo di professionalità, di gestire al meglio la complessa fase di start - up e di passaggio dalle precedenti gestioni all'attuale gestione del Servizio Idrico Integrato nel territorio dell'ATO n.4 - Lazio Meridionale.
Il CdA ha indicato come nuovo Amministratore Delegato di Acqualatina S.p.A. l'Ing. Jean Michel Romano, con esperienza ventennale nel gruppo Veolia, già Responsabile del Servizio Idrico per l'area geografica a sud di Parigi che copre oltre 50 Comuni per circa 1.600.000 abitanti e Direttore Generale Veolia Acqua in Italia negli ultimi 4 anni.
Il neo Amministratore Delegato Romano ha ricevuto un augurio di buon lavoro dai Consiglieri neo eletti e dal Presidente Sen.Claudio Fazzone.


Servizio Comunicazione Acqualatina S.p.A.

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domenica, 12 luglio 2009; 11:11


venerdì 10 luglio 2009
Assemblea dei soci Acqualatina, 
Di Perna vota contro il bilancio 2008
L'Assessore: perdite per quattro milioni. Rischi solo per il socio pubblico


Gaeta: Si è tenuta questa mattina l'Assemblea dei soci azionisti di Acqualatina per la votazione del bilancio 2008 alla quale ha partecipato, delegato dal Sindaco Raimondi, l'Assessore Cosmo Di Perna che ha votato contro il bilancio in questione così come i comuni di Cori, Spigno, Nettuno e Priverno. L'Assessore ha letto il documento, sottoscritto anche da altri comuni della provincia, in cui è stata motivata in maniera formale e sostanziale il voto contrario.

"Il bilancio di esercizio 2008 ha chiuso con una perdita di oltre quattro milioni di euro. Tale somma, unitamente alle perdite degli esercizi precedenti, è la cartina di tornasole di una gestione e programmazione inefficiente ed inefficace che non può non fare esprimere forti riserve fiduciarie verso gli amministratori e, soprattutto, nei confronti del Presidente e dell'Amministratore Delegato - dichiara l'Assessore Di Perna - Infatti, non si è sufficientemente tutelato l'interesse dei soci pubblici e non si è condotta la gestione operativa ed industriale secondo i più sani principi di economicità, adeguatezza e funzionalità della gestione delle risorse a disposizione a fronte della gestione di un servizio pubblico vitale, quale appunto le risorse idriche".

"Un punto su cui si farà una grande battaglia è lo schema contrattuale, ritenuto irregolare dalla Regione Lazio ma contenuto nella nota integrativa al bilancio, che non prevede alcun rischio d'impresa per il partner privato: le perdite ricadrebbero esclusivamente sul socio pubblico, quindi sui comuni, in virtù di un equilibrio economico-finanziario da assicurare inderogabilmente. In altre parole, il socio privato può spendere in maniera incontrollata e i cittadini, tramite le bollette, devono appianare i conti. È sconcertante! - prosegue l'Assessore - Ciò nonostante, non sono stati raggiunti gli investimenti previsti per le nuove opere, che erano la motivazione per l'accensione del mutuo Dpefa, e i debiti verso i fornitori sono aumentati complessivamente fino a 183 milioni a fronte di un credito richiesto di 97 milioni. È evidente che il prestito serve fondamentalmente a sopportare gli alti costi di gestione".

"Il mancato raggiungimento dell'obbligo contrattuale degli investimenti da realizzare (146 milioni nei primi sei anni di gestione) è ancora più grave se si considera che il gestore sta «beneficiando» dello slittamento dell'obbligo di realizzazione della prima parte delle opere, obbligo ulteriormente procrastinato al 2011 - aggiunge Di Perna - I risultati del recupero della dispersione idrica, inoltre, sono alquanto modesti, per usare un eufemismo. Gli introiti previsti si aggiravano sul milione e mezzo, in realtà sono confluiti nelle casse di Acqualatina solo 187mila euro per un investimento superiore ai due milioni".

"A fronte delle continue perdite finanziarie e delle manchevolezze nella gestione operativa, i provvedimenti urgenti di riduzione dei costi e di miglioramento della situazione finanziaria, già approvati in precedenza dal cda e richiamati nuovamente nella relazione sul bilancio 2008, sono allo stato una mera enunciazione teorica perché sono stati resi operativi solo alcuni i punti che riguardano tagli sostanziali al personale per oltre 50 unità lavorative tra prepensionamenti, mobilità e cessazioni di rapporti di lavoro a termine - conclude l'Assessore Di Perna - Questi provvedimenti aggraveranno ancor di più le problematiche sociali dell'intera Provincia che sta affrontando un momento drammatico in riferimento alla situazione lavorativa ed occupazionale".

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domenica, 12 luglio 2009; 11:08

Il sindaco di Aprilia Domenico D’Alessio non partecipa all'assemblea dei soci di Acqualatina.
Il primo cittadino di Aprilia ha analizzato la documentazione e ha riscontrato numerosi aspetti di non conformità con il Disciplinare tecnico di Gestione.



Il sindaco di Aprilia Domenico D’Alessio, ha scelto oggi di non partecipare all’assemblea dei soci di Acqualatina spa, inviando un documento, redatto insieme ad altri sindaci aventi diritto alla partecipazione all’assemblea, nel quale contesta numerosi aspetti del bilancio presentato dalla società che gestisce il servizio idrico. Il primo cittadino di Aprilia ha analizzato la documentazione e ha riscontrato numerosi aspetti di non conformità con il Disciplinare tecnico di Gestione. D’Alessio contesta anche la non corretta rappresentazione dell’elevato debito, la maggiorazione dei ricavi attesi attraverso un aumento tariffario verso categorie di utenza, l’alto rischio credito e, soprattutto, il mancato raggiungimento degli investimenti, del recupero delle dispersioni e dei livelli di servizio ai cittadini.
Il primo cittadino intende anche ribadire che la non approvazione del bilancio e la non partecipazione all’assemblea da parte del sindaco di Aprilia, sono in linea con gli indirizzi assunti dal consiglio comunale di Aprilia il 24 febbraio 2006 ed il 12 dicembre 2006, quando l’assemblea comunale fece propria l’azione popolare instaurata innanzi al Tribunale di Latina, affinché venissero dichiarati nulli l’atto costitutivo, lo statuto ed i patti parasociali relativi ad Acqualatina spa. 

http://studio93.it

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sabato, 11 luglio 2009; 08:55



  1. 1.1 miliardi di euro di multa per GdF- Suez ed Eon

La Commissione Europea ha sanzionato il gruppo energetico francese e quello tedesco a causa di un accordo di spartizione del mercato.
E' la seconda più ingente multa imposta per questo genere di violazioni per quanto riguarda l'UE.
Il messaggio inviato dal gendarme europeo sulla concorrenza non poteva essere più chiaro:
“Le imprese (GdF e Eon) hanno deliberatamente impedito ai consumatori di gas del mercato francese e di quello tedesco di godere dei vantaggi arrecati dalla direttiva del 1998, nel senso di una maggiore concorrenza in termini di prezzo e di una maggiore scelta di fornitori”.
La violazione delle norme europee riguarda la liberalizzazione del gas naturale attraverso il gasdotto Megal. Nel 1975, la Ruhrgas AG (oggi EON Ruhrgas, filiale della Eon) e GdF (oggi GdF SUEZ) decisero di costituire assieme questo gasdotto attraverso la Germania, al fine di importare il gas russo in Germania e in Francia. A questo fine le due imprese in questione si sono messe d'accordo per evitare a ciascuna di vendere gas nel mercato nazionale dell'altra.
Quest'accordo di spartizione del mercato, rimasto in vigore fino al 2005, “ ha permesso ad Eon e a GdF di mantenere una posizione dominante rispettivamente nel mercato tedesco e in quello francese anche dopo la liberalizzazione del settore” avvenuta nel 2000, ha sottolineato la Commissione Europea, che ha inflitto a ciascun gruppo la multa di 553 milioni di euro, ovvero 1.1 miliardi di euro in totale.
Si tratta delle prime multe comminate da Brussel per violazione delle regole in materia di comportamenti nel settore energetico, ed anche della seconda più grande multa per costituzione di un cartello nella storia della Commissione Europea, preceduta solo da quella imposta nel 2008 a quattro produttori di vetro (1.38 miliardi di euro).
“Con questa decisione la Commissione intende inviare un segnale forte ai fornitori storici di energia, per ricordare loro che essa non tollererà alcun tipo di comportamento anticoncorrenziale” ha spiegato la Commissaria alla Concorrenza, Neelie Kroes.
Il fatturato annuale di Eon, numero uno in Germania nel settore energetico,  ha raggiunto nel 2008  86,8 miliardi di euro. Quello del gruppo francese si è attestato invece sugli 83,1 miliardi di euro.

Fonte AFP

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mercoledì, 08 luglio 2009; 22:02

Acea: scontro con Suez-Gdf, salta 
nomina d.g.
08/07/2009 9.05
MILANO (MF-DJ)--I soci di Acea non sono riusciti a trovare un accordo
sul nome del d.g. A mettersi di traverso sarebbe stato l'azionista
Suez-Gdf, il quale, non essendo riuscito a fare passare un proprio
candidato, avrebbe messo in discussione l'utilita' della figura stessa del
d.g..

Secondo quanto riferisce il quotidiano MF, sono state allora create
sotto l'a.d. Marco Staderini quattro direzioni, acqua, energia, fonti
rinnovabili e distribuzione, affidate a quattro manager in corsa per la
poltrona di d.g.: Andrea Bossola, Francesco Sperandini, Luciano Piacenti e
Stefano Tempesta. 

Oltre al d.g., sono ancora tanti i nodi da risolvere per la utility
romana, primo fra tutti il conferimento della rete gas di Roma rilevata da
Suez da Eni in una joint venture. Operazione difficoltosa in quanto la
valutazione delle infrastrutture di Romanagas, valutata 1 mld euro,
sarebbe troppo alta. Dal canto suo, Suez-Gdf non ha ancora perfezionato
l'acquisto da Eni (il closing e' previsto per fine agosto). E la stessa
Mediobanca, advisor di Acea, aveva suggerito di lasciare inalterati i
rapporti con i francesi.
red/ava
(fine)


www.milanofinanza.it

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martedì, 07 luglio 2009; 17:28


Il tesoro conteso di Acqualatina
di Umberto Barbato


Tutto rimandato al 10 Luglio. Fino a quella data Acqualatina Spa non rinnoverà il Consiglio d'Amministrazione (la vera bolletta di Acqualatina). La società mista (51% di capitale pubblico ed il restante 49% di Idrolatina s.r.l, tra cui figura la multinazionale francese Veolia) che dal 2002 gestisce le reti idriche dell'ATO4, nell'ultima Assemblea dei soci (rappresentata dai Sindaci dei Comuni) ha fatto un vero buco nell'acqua mancando addirittura l'approvazione del bilancio consuntivo. Una partita tutta politica quella che si sta giocando nell’ATO4 con l’UDC, in preda ad un arrangiato quanto insolito attacco di richiesta di trasparenza nella gestione della società.
E mentre il resto del PDL ancora non ha deliberato chi sarà il prossimo presidente di Acqualatina, alcuni comuni attraverso i loro sindaci, come con il neo eletto D’Alessio di Aprilia, potrebbero apportare elementi di novità nella routine affaristica della società per azioni. 
Inoltre l’Onorevole e Presidente del Consiglio d’Amministrazione di Acqualatina Spa, nonché commissario del PDL pontino, Claudio Fazzone, per quella data avrà già dovuto oliare bene la macchina e salvaguardare gli interessi di parte. In realtà gli unici interrogativi legittimi restano quelli dei comitati che da anni si battono per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato nella provincia di Latina e che non hanno fatto mancare la propria presenza nemmeno durante l’assemblea dei soci.

Insieme alla mancanza di trasparenza e informazione, ai ricorsi e alla contestazione delle bollette  chiedono: che sorte toccherà alla Dott.ssa Anna Chinappi, già componente del collegio sindacale e cognata del Presidente Provinciale Cusani? L’egregio senatore Fazzone ed agli altri politici resteranno nel CdA di Acqualatina? La moglie dell’attuale Amministratore delegato Morandi, l’avvocato Tiziana Ferrantini, già procuratore di Acqualatina, sarà riconfermata? L’attuale Amministratore Delegato Morandi sarà riconfermato o lo vedremo costretto a rinunciare ai benefit che gli concede Acqualatina Spa come la Sav Audi Q7 del costo mensile di 1690 euro?

(6 luglio 2009)
http://www.linkontro.info

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sabato, 27 giugno 2009; 20:20

Acqua, ipotesi di un esito simile a Cori e Amaseno 
Dal Consiglio di Stato la sentenza più attesa

La quinta sezione del Consiglio di Stato, corte inappellabile della giustizia amministrativa, ieri ha affrontato la seduta di merito sul caso Acqualatina e sugli intricati rapporti tra la società mista franco-pontina, il Comune di Aprilia e la Provincia di Latina. 

Una storia vecchia, eppure ancora aperta, che parte ancor prima di quel febbraio del 2006, quando la maggioranza Santangelo andò sotto in Consiglio comunale e l’opposizione incassò il successo alla prova del voto sulla delibera di non ratifica del contratto di gestione. Una storia che parte già dalla fine di settembre dell’anno precedente, quando il 28 del mese si celebrò una seduta di assise sul tema dell’acqua e il giorno seguente, a San Michele, l’allora primo cittadino andò in conferenza dei sindaci facendo l’esatto contrario di quanto deliberato in assise. Ora, il ricorso in appello al Consiglio di Stato è il n. 4063/2007, proposto dalla stessa Acqualatina spa, contro il Comune di Aprilia, tra l’altro non costituitosi in giudizio, e nei confronti della Provincia di Latina

Tutto parte dalla prima fase processuale, in sede di Tar Lazio, nella sezione distaccata di Latina. Il tribunale amministrativo aveva accolto il ricorso della Provincia avverso alla delibera con la quale il Comune di Aprilia aveva scelto di non approvare la convenzione di gestione del servizio idrico integrato stipulata il 2 agosto del 2002.

Al riguardo il Tar, dopo aver rigettato l’eccezione di inammissibilità del ricorso sul presupposto che alla Provincia di Latina spetta un ruolo fondamentale di coordinamento cui corrisponderebbe una legittimazione rilevante preordinata all’attivazione della verifica di legittimità dei deliberati degli enti locali, ha ritenuto di spettanza degli organi consiliari comunali determinarsi in senso contrario rispetto alle deliberazioni assunte dalla Conferenza dei sindaci e dei presidenti nell’ambito dell’Ato ma poi ha concluso per l’illegittimità della delibera comunale impugnata per omissione della comunicazione dell’avvio del procedimento e per la sussistenza del vizio di eccesso di potere. 

Così, la società Acqualatina ha proposto l’appello al Consiglio di Stato, contestando la sentenza del Tar nella parte in cui aveva rigettato la censura di incompetenza del Consiglio comunale di Aprilia. Fin troppo intricata la questione, ma non senza precedenti, vicini nel tempo e geograficamente, da non far ben sperare i volontari dell’acqua. Casi analoghi si sono visti infatti nei Comuni di Cori e Amaseno, e per questo, sostengono i legali a tutela delle ragioni della ripubblicizzazione del servizio idrico, ci sono molti elementi che lascerebbe intendere una sentenza fotocopia. Basta aspettare il pronunciamento della corte capitolina della giustizia amministrativa, sui cui tempi nulla è dato per certo.

Articolo di Latina Oggi del 27/06/2009

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venerdì, 26 giugno 2009; 07:58


Acqualatina nel mirino

Poteva essere una data di routine la prossima assemblea dei soci di Acqualatina e invece l’appuntamento si è maledettamente complicato. Si va in riunione domenica prossima in prima convocazione, lunedì in seconda (quella valida). E in questi cinque giorni che mancano c’è il tempo (poco) per fare i conti con tutti gli errori strategici, le gaffes, le priorità, le promesse e gli sgambetti che sono derivati dalle elezioni amministrative appena finite. Al di là della partita a scacchi per gli assessorati e le deleghe, il vero nodo è di nuovo e sempre Acqualatina spa, oggi presieduta dal senatore Claudio Fazzone che è anche il commissario provinciale del Pdl in provincia. La società in cui tutti vogliono trovare
«rifugio», un posto sicuro, ben remunerato, con tanto potere e anche molti contratti da gestire. La guerra per il rinnovo delle cariche della spa è cominciata da qualche mese ma adesso si è fatta evidente, tanto più che i membri in carica nel cda sono arrivati a scadenza ordinaria (il 30 giugno prossimo).
C’è comunque dell’altro: se è vero che il Pdl può dettare legge su chi dovrà essere il presidente del consiglio di amministrazione prossimo venturo e contare altresì su almeno due consiglieri di nomina pubblica, va tenuto comunque in considerazione il nuovo assetto dell’assemblea dei soci. In cui proprio
dalla prossima riunione entra di diritto Domenico D’Alessio, detentore del secondo pacchetto di azioni più importante dopo quello del Comune di Latina; si aggiunge ad altri sindaci che apertamente contestano
le scelte della società alcuni, come Anzio e Nettuno, con pacchetti azionari rilevanti; senza considerare la posizione assai critica di altri soci, seppure più piccoli, come i Comuni di Priverno, Bassiano, Gaeta.
E’ stato scalfito da queste elezioni il nocciolo duro dei sindaci consenziente che potevano garantire
tranquillità a tutte le scelte dell’assemblea societaria, quella che deve eleggere il consiglio di amministrazione e approvare il bilancio della spa. Nel contesto attuale nessuna decisione è più «blindata» e i nuovi soci possono ribaltare quello che era già stato stabilito.

24 giugno 2009  Latina Oggi

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