venerdì 20 gennaio 2012


 ACQUA: SPESA FAMIGLIE CONTENUTA, MA E' SOS FOGNATURE

                                  
                                  
                                    
                                      
ROMA - E' un'Italia ancora con molte carenze quella che esce da una
disamina ad hoc sui servizi idrici, messi questa volta sotto la lente
del 'Blue Book 2009': se da una parte i costi affrontati ogni mese da
una famiglia media arrivano a sfiorare appena i 20 euro, molto meno
delle spese affrontate ad esempio per bollette telefoniche e
combustibili, dall'altra emerge un Paese ancora alle prese con una rete
fognaria tuttora non all'altezza, con picchi negativi, dal punto di
vista della copertura, in Sicilia, Toscana e Campania. Sul fronte delle
tariffe, si registrano differenze tra città e città: gli estremi sono
compresi tra Agrigento e Milano, e gli abitanti della città isolana
devono pagare assai di più per un'utenza standard di quelli del
capoluogo lombardo, che guida la graduatoria dei comuni con i costi più
contenuti. 
La spesa media mensile di una famiglia italiana di tre persone per i
servizi idrici - racconta il Blue Book, presentato oggi a Bari
nell'ambito della 16/ma Conferenza europea 'H2Obiettivo2000', i cui
dati sono stati elaborati da Utilitatis, l'Istituto di ricerca sui
servizi pubblici locali - si è attestata nel 2008 a 19,7 euro. Cifra
ben al di sotto, viene sottolineato, dei costi sostenuti dalle famiglie
per affrontare spese per bollette telefoniche e gas, servizi postali,
riscaldamento autonomo e anche giornali, riviste, cd e libri non
scolastici. A livello territoriale, informa il Rapporto, nel 2008 il
record per il costo più alto per i servizi idrici se l'é aggiudicata
Agrigento (con una spesa annua di 440 euro), seguita da Arezzo (410) e
Pesaro e Urbino (409); diversamente i costi più contenuti sono stati
quelli sopportati da Milano (103 euro), Treviso e Isernia (108 e 109
euro).
Altro capitolo dolente analizzato dal Blue Book è
quello, purtroppo annoso, degli impianti di fognatura e di depurazione,
di cui sarebbe privo rispettivamente il 15 e il 30% del Paese. A fronte
infatti di una rete totale di 337.452 chilometri di acquedotti, il
servizio di fognature, con una rete complessiva di poco meno di 165
mila chilometri, coprirebbe soltanto l'84,7% dei cittadini, quota che
scende al 70% per quanto riguarda i sistemi di depurazione. A livello
regionale, quest'ultimo capitolo vede la Sicilia maglia nera per gli
impianti di depurazione, con una copertura del 53,9%, seguita da
Toscana (62,7%), Campania (67%) e Sardegna (68%). Quanto alla rete
fognaria, le situazioni più critiche riguardano Sardegna e Liguria
(entrambe 75%), Umbria (77,1%) e Veneto (78,1%). 

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