giovedì 19 gennaio 2012


 sabato, 09 maggio 2009; 19:07

IL GOVERNO DELL'HONDURAS DICE: L'ACQUA E' UN DIRITTO UMANO 
FONDAMENTALE NON UNA MERCE


La Coordinadora Nacional de Resistencia Popular, coalizione di diversi settori rappresentativi e popolari sta sostenendo dall'anno 2003 la non privatizzazione dell'acqua potabile in Honduras, con mezzi di pressione in tutto il paese ha sollevato lotte di resistenza per proteggere l'acqua. Ciononostante e dopo promesse scritte e accordi con i Presidenti dei 5 gruppi parlamentari del Congresso Nazionale, nel settembre del 2003 è stata emessa una legge quadro del settore acqua, disseminata di ricatti e corruzione, su cui il BID (Banco Interamericano de Desarrollo) ha messo le unghie, dollari e ingerenza per aprire la porta alla privatizzazione della risorsa.

Questa legge comporta la cessione degli acquedotti che sono gestiti dal SANAA (l'impresa statale) alle municipalità; nel nostro paese questa è stata chiamata la MUNIPRIVATIZZAZIONE, a cui ha fatto seguito la messa in discussione da parte del popolo honduregno e delle nostre organizzazioni di questo processo mascherato, che cerca di finirla con l'impresa statale e trasferire i sistemi alle municipalità,  che fin ora sono state incapaci di gestire l'immondizia e adesso vogliono convincerci che saranno in grado di gestire l'acqua potabile.

Dal 2003 il nostro popolo ha continuato a battagliare chiedendo la deroga della legge approvata nel 2003, è stato necessario occupare istituzioni, vie pubbliche e strade, manifestazioni, scioperi cittadini, riunioni con funzionari, ecc. Alla stesso tempo abbiamo presentato una proposta di legge quadro del settore, che è stata «messa nel cassetto» dal Congresso Nazionale dal 2003. Non possiamo non riconoscere le lotte di Comayagua, Tegucigalpa, La Ceiba, El Progreso, Potrerillos, Savá, Tela, Villanueva, Choloma e altre città dove si è cercato di impedire il passaggio degli acquedotti alle municipalità.

Oggi, sopo tante lotte, che non sono sufficienti, e dopo aver partecipato in tanti spazi e scambi a livello nazionale, regionale e internazionale in difesa dell'acqua e di altri diritti, siamo stati capaci di strutturare un'idea, di articolare un concetto sulla base di un modesto apprendistato, e perchè non parlare anche dell'emulazione delle lotte di altri popoli come quelli di Bolivia, Ecuador, Argentina, Messico, El salvador, tra gli altri: L'ACCESSO ALL'ACQUA È UN DIRITTO UMANO, NON È UNA MERCANZIA e questo ci ha permesso con maggior forza e convinzione di sollecitare al presente governo:

a)    La deroga della Legge Quadro dell'Acqua Potabile e Risanamento

b)    Sospendere nel Congresso Nazionale la discussione della Legge
Generale delle Acque, per formulare una nuova legge con la partecipazione delle organizzazioni firmatarie, in cui si inserisce la non privatizzazione dell'acqua e la regolamentazione dell'amministrazione dell'acqua potabile rispettando la nostra proposta del 1 giugno 2003 presentata al Congresso Nazionale e

c)    Lasciare non effettiva la concessione dei fiumi, ruscelli e fonti d'acqua

Nel 2008 Il Governo di Manuel Zelaya Rosales ha acconsentito a discutere questo e altri temi, impegnandosi a discutere la nostra proposta di legge che, una volta conosciuta, ha dichiarato di appoggiare e che l'avrebbe inviata al Congresso Nazionale.
Questo non è stato fatto immediatamente, per diverse circostanze, però a partire dalla recente riunione con il Presidente, i suoi ministri  e i responsabili regionali della Coordinadora Nacional de Resistencia Popular avvenuta sabato 25 aprile, il Presidente della Repubblica ha assunto l?impegno di inviare al Congresso Nazionale la nostra proposta di legge, attraverso una sua iniziativa di legge per cercare di derogare la legge precedente e di emetterne una nuova sulla base della nostra proposta.

Il Presidente ha detto testualmente:«L'accesso all'acqua potabile è un diritto umano, non si può mercificare  e pertanto non si può municipalizzare...». Questo non è tutto, però a nostro giudizio è un gran passo, perchè alla nostra idea si somma l'espressione del Governo Centrale per fare pressione sul Congresso Nazionale per ottenere
l'obiettivo: UNA NUOVA LEGGE QUADRO DELL'ACQUA, SENZA MERCIFICAZIONE

Allo stesso modo il Presidente ha trasmesso istruzioni chiare all'attuale gerente del SANAA nel dire che, per decisione del suo governo, non continui a cedere nessun acquedotto alle municipalità.

Si è anche impegnato a inviare un sollecito al Congresso Nazionale perché venga sospesa la discussione della Legge Generale dell'Acqua, in virtù del fatto che non è stata discussa e condivisa consultando le nostre organizzazioni; fintanto non si otterrà un consenso. Da parte della Coordinadora sollecitiamo che si ritiri la proposta di legge presentata dalla Segreteria delle Risorse Naturali e dell'Ambiente, dato che a nostro giudizio esistono elementi che attentano contro l'acqua e ne comportano la mercantilizzazione in tutti i suoi usi.

La lotta ha preso una piega positiva, ma non è terminata. La difesa dell'acqua ad ogni livello deve ancora di più continuare ad approfondirsi, fintanto che avremo chiaro che l'accesso ad essa è un diritto umano, come la sua conservazione, gestione e uso, ecc., che implica un aspetto di SICUREZZA NAZIONALE PER TUTTO IL NOSTRO POPOLO, CHE DOBBIAMO ELEVARE A LIVELLO COSTITUZIONALE CON L'INDIPENDENZA E L'AUTONOMIA DELLA NOSTRA LOTTA.

      
     Erasto Reyes

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