Alcuni eventi significativi hanno fatto livellare queste pratiche di corruzione nel corso degli ultimi anni. Al di là dell'attualità mediatica, che spesso li ha più rapidamente assorbiti che affrontati, tali fatti sono istruttivi, poiché danno un idea di ciò cui gli attori miravano. Riguardo al finanziamento dei partiti politici, gli episodi non mancano.
Ricordiamo soltanto per cominciare che i magistrati della Corte d'appello hanno dato seguito, il 27 giugno 2003, alla richiesta degli avvocati delle multinazionali dell'acqua che desideravano vedere abbandonata l'azione giudiziaria mossa contro i loro clienti nel quadro di una delle cause più esplosive di questi ultimi decenni. Questo dossier, che è oramai definitivamente chiuso, riguardava pagamenti effettuati a tutti i grandi partiti francesi da parte dei tre giganti francesi dell'acqua durante gli anni 90.
Esso conteneva documenti preziosi trovati in occasione di un'indagine, nel 1997, da parte del giudice Laurence Vichnievsky nel quadro di un'inchiesta condotta contro la CGE-Veolia e contro un ufficio di studi vicino al PCF, il Sicopar: un mucchio di fatture presumibilmente false, emesse per conto dei gestori della distribuzione dell'acqua, per un importo di 2 miliardi di franchi.
Depositati presso la cancelleria della Corte a Parigi, questi documenti scottanti sono stati accuratamente dimenticati per tre anni, periodo oltre il quale un delitto non può più essere perseguito.
Daniel Chevalier (sindaco PS di Veynes), Alain Carignon (sindaco RPR de Grenoble e presidente del Consiglio Generale d'Isere), Michel Noir (sindaco RPR di Lyon), Gilbert Meyer (sindaco RPR di Colmar), Jean Claude Mery (promotore immobiliare la cui confessione è stata ampiamente resa pubblica)... E' sufficiente evocare il nome di eletti o di personalità influenti condannati dalla giustizia ordinaria, per prendere coscienza di una gran parte degli scandali politico-finanziari che chiamano in causa le più grandi multinazionali dell'acqua. Degli affari che,da vicino o da lontano, rivelano ogni volta l'esistenza di un sistema reale di corruzione o delle pressioni tese ad influenzare la politica a detrimento degli utenti del servizio idrico.
Sindaco di Veynes, nelle Hautes Alpes, Daniel Chevallier ha firmato nel 1989 un contratto con CGE con condizioni talmente vessatorie che i cittadini da lui amministrati si sono opposti rifiutando di pagare le loro bollette dell'acqua. Per calmarli, il sindaco ha dovuto annullare tale contratto. Inoltre, egli ha approvato un mutuo contratto dal gruppo di un importo superiore ai 3 milioni di franchi senza fattura né giustificativo.
La CGE ha infine dovuto restituire tale somma dopo la decisione del tribunale amministrativo.
Presidente del consiglio generale dell'Isere, ex ministro, Alain Carignon è colui che in un grosso scandalo ci è realmente finito. All'inizio degli anni 90 aveva accettato un "ponte d'oro", una grossa tangente dalla Lyonnaise des Eaux, in cambio della convenzione per la gestione del servizio idrico di Grenoble. Ma quello che è stato definito "il sistema Carignon" era, in realtà, soltanto un caso di finanziamento occulto fra tanti altri, un flagrante delitto commesso in una piccola provincia, in uno oceano di pratiche illecite rimaste ancora nell'ombra. Le sanzioni penali pronunciate contro Alain Carignon (imprigionato e privato dei suoi incarichi) hanno avuto il merito di calmare per un pò le acque.
Infatti, lo scandalo ha soprattutto avuto per effetto quello di rendere questo tipo di pratiche un pò più... sofisticate.
Anche se, come vedremo, ha reso molte persone più vigili ed ha portato delle associazioni a fare pressione sugli eletti per tornare ad avere una règie municipale, ovvero una gestione pubblica dell'acqua.Cosa che è realmente avvenuta a Grenoble nel 2000. Si potrebbero citare numerose altre municipalità, sindacati intercomunali o comunità urbane che hanno avuto vertenze giuridiche e un numero di contratti annullati dalla giustizia a causa delle condizioni con le quali i gestori avevano ottenuto la convenzione di gestione. Ricordiamo poi che a Lione la caduta del sindaco Michel Noir è legata in parte al finanziamento di un'associazione di sostegno elettorale da parte della Lyonnaise, via Pierre Botton. Ricordiamo ugualmente che nel 1998 il tribunale amministrativo ha annullato il contratto tra la città di Colmar e la Lyonnaise des eaux perché il sindaco Gilbert Meyer (RPR) aveva falsificato la presentazione al consiglio comunale dell'importo dell'offerta della SAUR, società concorrente, per neutralizzarla.
Nella sua ricca confessione, Jean Claude Mary ha dichiarato nel 1996 che, come collettore di fondi del RPR, egli aveva ricevuto 10 milioni di franchi dalla Lyonnaise in cambio di un accordo di mercato sancito nell'anno 1986 relativo alla città di Parigi. E che una parte di questa somma è stata poi girata al PS ed al PCF.
Ci si ricorda meno poi del processo a carico di Guy Dejouany, il Presidente del CGE, obbligato a comparire dinanzi ad un giudice nel 1994 per essere interrogato per tre giorni a proposito dei curiosi accordi tra la CGE e Saint Denis de la Rèunion. Un affare che ha portato alla condanna di alcuni dirigenti della CGE. Roger Cans, giornalista presso Le Monde, ricorda nel libro "La corsa verso l'acqua": "alcuni mesi più tardi, il consiglio d'amministrazione della CGE spingeva Guy Dejouany ad assumere come numero due un giovane lupo venuto dall' esterno del gruppo, Jean Marie Messier. Il vecchio proprietario passa la mano nel 1996, raggiunto il limite d'età di 65 anni..., ma anche per gli scandali che avevano decretato la fine della sua discreta carriera.
Al processo intentato nel 2000 al segretario del Partito Comunista francese,Robert Hue, il direttore generale aggiunto ammise di aver versato durante gli anni 90 qualcosa come 19 milioni di franchi al gruppo GIFCO,considerato la cassaforte finanziaria del PCF.
Chi ha conservato poi la memoria dell'ex sindaco di Angouleme, condannato nel 1997 a due anni di prigione, più due anni con rinvio, per avere ricevuto depositi di vino da parte di società distributrici delle acque? È necessario ricordare ugualmente che, nel quadro del mercato delle costruzioni scolastiche dell' Ile de France, Vivendi, Lyonnaise e Bouygues avevano creato un cartello che permetteva loro di spartirsi alcuni miliardi di franchi pubblici tra il 1989 ed il 1996.
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