venerdì 6 gennaio 2012

I FALLIMENTI DELLA SUEZ : ATALANTA  E HOUSTON


Nella patria  del capitalismo, Suez ha dovuto ingoiare bocconi amari, in particolare ad Atlanta ed a Houston. Il 29 gennaio 2001, dinanzi ad un pubblico entusiasta, Jean-Michel Brault, presidente di United Waters filiale del gruppo Suez, ha avuto di che pavoneggiarsi: la sua società aveva firmato due anni prima il più grande contratto di privatizzazione sul territorio americano, 428 milioni di dollari per una durata di venti anni per la concessione in gestione del servizio idrico di Atlanta. " Il nostro lavoro di gestori è un successo, particolarmente con il nostro ingresso ad Atlanta, si complimenta Brault . La riduzione dei costi ed gli incrementi di produttività realizzati attraverso queste operazioni testimoniano dinanzi a tutta la nazione di ciò che un partenariato pubblico-privato può portare di buono ad una municipalità". Era stato promesso, ai contribuenti e ai clienti di Atlanta, che essi  avrebbero visto la loro fattura abbassarsi  e contemporaneamente il servizio subire  un enorme miglioramento ai sensi del più gran contratto " in termini di gadagno" stipulato in materia. Ma le cose non sono andate come  previsto. L' anno seguente, le autorità della città stimarono che la società aveva largamente sovrastimato l'ammontare delle economie che la privatizzazione avrebbe consentito. Fu chiaro inoltre che la società non avrebbe rispettato nessuno degli impegni previsti dal contratto, che si trattasse della manutenzione della rete, della posa di contatori o della programmazione di riparazioni. Occorrevano dai due aì sei mesi per riparare una perdita dalla rete, e, globalmente, la manutenzione realizzata restava inferiore del 50% a livello previsto. Parallelamente United Waters impiegava meno della metà dei lavoratori rispetto a quanto era previsto dal contratto e non perseguiva mai gli obiettivi fissati in materia di finanziamento della loro formazione. Quasi immediatamente, United Waters chiese un aumento di 80 milioni di dollari, ma la città si oppose, considerando che le fatture della società   non erano trasparenti, e che il personale di United Waters distaccato  ad Atlanta lavorava anche in altri settori. Il rifiuto di cooperare da parte di United Waters costrinse l'amministrazione di Atlanta a spendere 1 milione di dollari per assumere  degli ispettori finanziari per controllare i conti della società. Per quanto riguardava il ribasso annunciato della fattura dell' acqua per i clienti, essa si trasformò in aumento, che andava da 46,34 dollari al mese nel 1999 a 56,47 dollari nel 2002. 
In conclusione, Atlanta riuscì a rescindere il contratto con Suez, ma alla chiara condizione di astenersi dal criticare pubblicamente la gestione di Suez ed i suoi risultati. Da parte loro, Suez e la sua filiale  affermarono che la città aveva sottostimato lo stato di rovina della sua rete idrica. Chris News, eletto  consulente della commissione idrica della città, espresse nuovamente le sue inquietudini anche dopo la partenza della Suez: " La mia più viva preoccupazione è che un grande numero dei nostri concittadini ha perso fiducia nella qualità dell'acqua. L' anno scorso, abbiamo molto spesso raccomandato di fare bollire l' acqua,  dato che abbiamo avuto  numerosi casi di fuoriuscita di acqua marrone dai rubinetti… " , dichiarava alla stampa locale nel gennaio 2003. Un'altra disavventura della Suez ha permesso di evidenziare come la società United Waters sfruttava questi contratti di gestione al massimo, e anche un po' oltre… nel 1995, Houston stava studiando una riforma della sua gestione del servizio idrico. La città aveva deciso di modernizzare il suo servizio pubblico delle acque  privatizzandolo parzialmente. E così l' anno seguente lo affida a United Waters, per un contratto di cinque anni. Allo scadere di questo termine, la città, insoddisfatta delle prestazioni fornite dalla ditta, decide di non rinnovare il contratto. United Waters replica immediatamente, citando in giudizio il municipio e  chiedendogli  900.000 dollari. La municipalità quindi contrattacca  e chiede 2 milioni di dollari por rimettere in efficienza i suoi impianti dato che la società di gestione non aveva effettuato alcuna manutenzione. Un osservatore locale rivelerà alla stampa: " Fare affari con United Waters è costoso:  ci sono già 370.000 dollari del bilancio comunale che sono stati spesi in procedure legali contro l'ex  gestore idrico".

Nessun commento:

Posta un commento