FIORISCONO I COMITATI CONTRO
ACEA ATO 5 SPA
Frosinone: L'azione del Coordinamento per l'Acqua Pubblica sta ottenendo
risultati sempre maggiori e consistenti. Sempre più sono i comitati che
si formano e si moltiplicano le iniziative nei diversi comuni a difesa
degli interessi e della dignità dei cittadini.
Sono migliaia i reclami che i cittadini della provincia di Frosinone
hanno presentato da diversi mesi contro le fatture illegittime e
illegali di ACEA ATO5 S.p.A.
Di fronte a questo, il gestore, in chiara difficoltà, continua a non
rispondere nelle forme i nei modi dovuti limitandosi a porre in essere
comportamenti intimidatori volti a raccattare il più possibile fondi,
provocando paura delle persone.
Questo grazie alla consapevole inezia e complicità del Presidente
dell'Amministrazione Provinciale, avvocato Scalia, della Segreteria
Tecnica Operativa e di molti dei Sindaci dell'Autorità di Ambito e
nonostante i pronunciamenti del Garante Regionale (verbale del 8 Luglio
2008) del CO.VI.RI. (delibera n. 2/2008 del 16/07/2008) e le recenti
sentenze della Corte Costituzionale (n. 335/2008 - depurazione e
fognatura) e del Consiglio di Stato (n. 4301/2008 - illegittimità delle
tariffe retroattive) che confermano in maniera inoppugnabile e
definitiva le nostre accuse.
Come Coordinamento Provinciale Acqua Pubblica non intendiamo consentire
che queste situazione prosegua danneggiando cittadini, comuni e
territorio con il perdurare delle inadempienze.
Intendiamo andare oltre, nei prossimi giorni attrezzeremo i nostri
sportelli con lettere di messa in mora con le quali i cittadini
chiederanno ad ACEA la restituzione del "maltolto", cifra che verrà
determinata attraverso un programma elettronico messo a punto a questo
scopo.
Di fronte al prevedibile silenzio di ACEA, forniremo agli stessi utenti
il supporto legale per far si che sia il Giudice ad imporre ad ACEA la
restituzione delle somme che verranno richieste.
Ancora, richiederemo ad ogni singolo sindaco di conoscere lo stato di
funzionamento e di efficienza degli impianti di depurazione per giungere
a richiedere la restituzione delle somme non dovute fa chi nei fatti non
ha usufruito e non usufruisce del servizio.
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