domenica 15 gennaio 2012


 ACQUALATINA, MOROSA DI SE STESSA


I 38 uffici del Gestore del SII nell’Ambito territoriale Lazio Meridionale-Latina, 
pagano l’acqua?



Avevamo più volte dichiarato di non fidarci di Acqualatina e ogni giorno ne siamo sempre più convinti. Questa volta siamo ancora più sconvolti e determinati a denunciare ciò che accade, poiché il Gestore, pur promettendo di operare secondo le norme e i principi di concretezza nei confronti dei cittadini-utenti, di fatto non agisce in questo modo. Si fregia della Norma ISO 9001:2000, al fine di garantire un servizio che abbia i requisiti necessari a soddisfare i clienti, dichiarando di monitorare e migliorare continuamente la qualità delle proprie prestazioni, mentre scopriamo che pretende il pagamento di fatture emesse per l’utenza disdetta di Via Alcide De Gasperi 106 e per periodi successivi all’utilizzo, anche attraverso l’incasso coattivo con emissione di cartella Equitalia Gerit S.p.A., pur non trattandosi di tributo, ma di corrispettivo di diritto privato che, come tale, in caso di controversia, dovrebbe essere sottoposto esclusivamente al vaglio del giudice ordinario. Purtroppo, al danno si aggiunge anche la beffa, nello scoprire che i locali in causa sono stati liberati dal vecchio utente a giugno del 2006 e dal 1° febbraio 2008 sono occupati dagli uffici dello stesso gestore Acqualatina! Per questo eclatante caso di disdetta, l’Azienda non ha dimostrato di ottemperare alla pur elementare richiesta di cessazione e a sospendere la fatturazione: disguido o scarsa qualità del servizio? Né ha fermato la malvagia attività di continue vessazioni attraverso solleciti, raccomandate, telefonate e minacce di sospensione e riduzione del servizio. Addirittura ha chiamato in causa la società Euroservice per un presunto recupero di euro 25,71 riconoscendogli, quasi sicuramente, una provvigione pari a 30,00 euro, per un consumo d’acqua probabilmente durante l’adeguamento dei locali da negozio ad ufficio. Si pregia di possedere un codice etico efficiente ed efficace per prevenire comportamenti irresponsabili o illeciti da parte di chi opera per nome e conto della società e di perseguire lo scopo di valorizzare le competenze di tutti i collaboratori per la soddisfazione dei clienti, ma come in questo caso, seguita a sfornare fatture, completamente errate ed ingiuste per ben due anni, nonostante il mancato utilizzo da parte dell’utente. Poiché in analoghi casi di prelievi abusivi, il gestore addebita agli utenti costi di ricerca e accertamento ispettivo, nonché salate sanzioni per chi non ottempera alla regolarizzazione entro 30 gg. del subentro, come si comporterà per esso stesso, ora che è stato “smascherato”? L’Autorità d’Ambito sarà capace di multare il “protetto” gestore? Il Responsabile della Segreteria Tecnica Operativa sarà capace di controllare che tutti gli uffici di Acqualatina, dislocati nell’intero Ambito, siano in regola con le vigenti norme contrattuali del SII? Il gestore rimarca nel Codice Etico, di voler “soddisfare le migliori e legittime aspettative dei propri clienti, fornendo loro un servizio sempre di elevata qualità nel rispetto della Carta dei Servizi e del Regolamento del Servizio Idrico Integrato” – e ancora – “Ascoltare le esigenze del cliente con la finalità di risolvere i suoi problemi”, mentre vero è che, rispetta, fin troppo alla lettera, il lacunoso Regolamento del Servizio Idrico Integrato, pur nelle numerose clausole definite vessatorie dal tribunale di Latina. Gli utenti si sentono ancor più indifesi da quando con la sentenza n. 4301 del 9/09/08 il Consiglio di Stato ha dichiarato la non retroattività dell’applicazione della tariffa del SII e che le nuove tariffe sono applicabili solo a seguito della pubblicazione nel BURL, mentre le tariffe applicate dal 2004 ad oggi non tengono conto dei diritti degli utenti; così come gli utenti sono ancora in attesa dei rimborsi derivanti dall’illegale addebito dei costi di depurazione dove è accertata la mancanza del depuratore e/o lo stesso è fuori servizio. Legittimi rimborsi che andrebbero urgentemente previsti; non vorremmo che gli equilibri di bilancio fossero una scusa o un ostacolo per non contabilizzare automaticamente in fattura quanto illecitamente prelevato agli utenti. Oltremodo grave è quando il Gestore si fa ragione di sé, con l’uso dei “pistoleros” per esercitare il presunto diritto di riduzione del flusso, pur dovendo necessariamente ricorrere al giudice ordinario. Preso atto di continui gravi soprusi nei confronti degli utenti ci faremo promotori di puntuali comunicazioni alla Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti, al fine di responsabilizzarli affinché provvedano, per quanto di competenza, ad adottare ogni provvedimento di tutela e di garanzia per l’utenza, nonché per pretendere una gestione efficiente, efficace ed economica.

Cittadinanzattiva

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