FUSIONE IRIDE-ENÌA: NASCE LA SECONDA
MULTIUTILITY ITALIANA
Sarà la seconda o terza multiutility in Italia. Potrà contare su ricavi aggregati di circa 3,5 miliardi di euro, un margine operativo lordo di 469 milioni, un utile di 135 milioni e 4.909 dipendenti. Genererà più di 50 milioni di sinergie e avrà una governance tradizionale, congegnata “per evitare lo stallo”. È il ritratto della società che nascerà dalla fusione tra Iride ed Enia, tratteggiato dal top management delle due società: Roberto Bazzano e Roberto Garbati, presidente e ad di Iride (multiutility di Genova e Torino), e Andrea Allodi e Andrea Viero, presidente e ad di Enìa (Parma, Piacenza, Reggio Emilia).
La nuova multiutility - il cui capitale sarà per il 33,3% in mano ai comuni soci di Iride e per il 21,9% a quelli di Enìa - avrà una potenza elettrica installata di 2.320 megawatt, sarà il primo operatore in Italia nel teleriscaldamento (con 1.906 gigawattora venduti nel 2007) e nella cogenerazione e il terzo nel settore idrico e ambientale, con un parco clienti che oscilla tra i 710mila nell’energia e i 2,4 milioni del servizio idrico.
Molta attenzione è stata prestata alla governance, causa di parecchi grattacapi in operazioni analoghe di fusione (come A2A). La nuova società avrà un cda a 13 e un comitato esecutivo a quattro (composto da presidente e vicepresidente, ad e direttore generale, cariche che dovrebbero andare rispettivamente a Bazzano, Allodi, Garbati e Viero) con la previsione di maggioranze qualificate per le decisioni strategiche. La scelta del sistema tradizionale, ha spiegato Bazzano , “Consentirà una conduzione il più possibile unitaria”.
Dopo il via libera dei cda, toccherà ai consigli comunali dare l’ok all’operazione tra novembre e dicembre. Mentre l’approvazione delle assemblee dovrebbe arrivare tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009.
www.federutility.it
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