EAS, ALLA LIQUIDAZIONE PENSA LA REGIONE:
DEBITI PER 450 MILIONI
E’ un ente pubblico non economico e il suo debito - stimato in 450 milioni - sarà per intero a carico della regione Sicilia. E’ l’Eas, l´Ente acquedotti siciliani (Eas), del quale la regione Siciliana sta studiando la liquidazione. La ragioneria generale considera niente affatto facile individuare il percorso per risanare il debito e il presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona (Udc), propone di vendere le strutture idriche, «anche le dighe», che al momento la Regione ha solo affittato. «Abbiamo troppe cause aperte con dipendenti e fornitori per potere completare la liquidazione in poco tempo», afferma Marcello Massinelli, commissario dell´Eas, già consulente economico dell´ex governatore Salvatore Cuffaro. Tra i fornitori c´è l´Amap che attende il saldo di 45 milioni di euro.
La voragine dei conti dell´Eas si è allargata negli ultimi quattro anni. Nel 2004 il debito era di 380 milioni ma negli ultimi quattro anni è cresciuto di altri 80 milioni.
Al di là dei debiti da saldare, l´Eas è rimasta in piedi anche perché due province, cioè Trapani e Messina, non hanno ancora dato in affidamento la gestione dei servizi idrici e fognari così com´è avvenuto con gli Ato delle altre province.
Il patrimonio dell´Eas è oggi nella disponibilità di Sicilia Acque, la nuova società che gestisce gli invasi siciliani e vende l´acqua agli Ato provinciali. Dall´affitto del suo patrimonio, l´Eas incassa da Sicilia Acque circa 5 milioni di euro all´anno. Siccome però la stessa Eas amministra il servizio idrico nelle province di Messina e Trapani è costretta ad acquistare l´acqua da Sicilia Acque al prezzo di 20 milioni all´anno. Un paradosso che si protrae da quando l´Eas ha iniziato la smobilitazione.
Di tutto questo, il liquidatore Massinelli ha riferito a Palazzo dei Normanni davanti alla commissione Bilancio che ha preso in esame il disegno di legge presentato dall´assessore ai Lavori pubblici Luigi Gentile sulla sistemazione del personale. In primo luogo, per accelerare lo smantellamento definitivo dell´Eas, la gestione delle risorse e dell´approvvigionamento idrico nelle province di Messina e Trapani passerà all´Agenzia regionale dei rifiuti e delle acque guidata da Felice Crosta. L´Arra, si legge nel testo del ddl, «potrà anche costituire apposite strutture societarie a totale partecipazione pubblica».
Il personale dell´Eas confluirà, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della nuova legge, in un ruolo speciale a esaurimento della Presidenza della Regione e conserverà la posizione giuridica, economica e previdenziale fin qui posseduta. I 502 dipendenti dell´ente saranno utilizzati in parte dall´Agenzia per le acque e i rifiuti soprattutto per la gestione provvisoria del servizio idrico di Messina e Trapani e in parte verranno assegnati alle amministrazioni provinciali e comunali. In trenta, o poco più, resteranno in Eas per portare a compimento la liquidazione.
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