CAMPAGNA DELLA FONDAZIONE DANIELLE MITTERAND
LANCIATA IL 25 OTTOBRE 2005
IL DIRITTO ALL' ACQUA: LIBERA, POTABILE E GRATUITA
Perché il diritto all' acqua? Non si tratta nè di una
proposta retorica, né d' una provocazione che
consisterebbe nel posizionare i diritti dell' uomo al di sotto
dei diritto all' acqua. Al contrario, rivendicare la creazione
e quindi il rispetto dei diritti dell' acqua è la risposta al
problema dell' accesso all' acqua, preservando questa
risorsa vitale per l' Uomo. Questi tre diritti - la libertà, la
potabilità e la gratuità - sono, per noi, la condizio sine qua
non, l' accesso all' acqua divenga una realtà per tutti.
Perché l' acqua deve essere libera? Perchè oggi, a fini
politici, geostrategici ed economici, l' acqua viene
strumentalizzata, manipolata, presa in ostaggio da
Comunità, da Stati, delle imprese… a detrimento del
popolo. L' acqua è una risorsa naturale vitale, alla stessa
stregua dell' aria. Non può essere di proprietà di chiunque,
né tanto meno essere assimilata ad una merce. L' acqua
deve essere libera e considerata da tutti con come " un
bene comune dell' umanità" , equamente condivisa. Noi
quindi ci attiviamo affinchè questo diritto e questo statuto
vengano iscritti nei principali testi internazionali di
riferimento.
Perché potabile? Perché l'inquinamento è una delle
cause principali della negazione del diritto di accesso all'
acqua potabile. In Francia, in alcune regioni, nonostante
trattamenti e ritrattamenti, l' acqua che scende dai rubinetti
rimane inadatta al consumo umano. La Bretagna ne è un
esempio infelice. Più in generale, oggi è molto raro che l'
acqua prelevata per il consumo sia immediatamente
potabile. E questo fenomeno è presente in tutte le regioni
del mondo. Oggi, quasi 1,5 miliardi di persone non hanno
accesso all' acqua potabile nel mondo. 34.000 persone ne
muoiono ogni giorni a causa della scarsa qualità
dell'acqua. È dunque essenziale pensare al futuro e
realizzare fin da oggi delle politiche che mettano fine a
qualsiasi forma d'inquinamento. E' per questa ragione che
non si può più, ad esempio, accettare il principio
inquinatore=debitore poichè esso permette a coloro che
hanno i mezzi di continuare ad inquinare senza nessuna
impunità. In attesa che tali politiche vengano attuate e che
diano dei risultati, è urgente attivarsi sul campo affinchè
l'accesso all' acqua potabile divenga una realtà ovunque.
In che modo? Finanziando quelle infrastrutture necessarie
alla depurazione dell' acqua ed alla sua distribuzione
ovunque esse siano oggi inesistenti. Le istituzioni
internazionali ci richiamano spesso all' argomento del
costo di tale programma. Ma quando si viene a
conoscenza del bilancio annuale mondiale per quanto
riguarda gli armamenti (1.000 miliardi di dollari), è
legittimo richiedere che l' 1% di questo bilancio venga
utilizzato ogni anno per 15 anni al fine di portare a termine
un vero programma di accesso all' acqua. Per quanto ci
riguarda, noi stessi finanziamo dei progetti che
permettono a Comunità, villaggi, città di rifornirsi d'acqua.
Attraverso i nostri partner, cerchiamo anche di realizzare
dei progetti esemplari, pensati ed attuati nel rispetto dell'
ambiente e delle condizioni economiche e sociali degli
abitanti.
Perché gratuita? Perchè è inaccettabile che alcune
persone non possano accedere all' acqua per mancanza
di mezzi. Non non neghiamo che i servizi di distribuzione
e di trattamento dell' acqua implichino dei costi. Tuttavia,
noi riteniamo che non sia accettabile che l' acqua e che
questi servizi siano oggetto di profitto. I servizi legati all'
acqua devono quindi essere garantiti e finanziati dalla
Comunità per la Comunità, nell' interesse generale.
E l' acqua non deve più essere oggetto d' una
mercificazione. Inoltre, essendo l'acqua una risorsa vitale,
noi proponiamo che ogni persona benefici gratuitamente
di 40 litri d' acqua potabile al giorno, che corrisponde alla
quantità necessaria per vivere, indipendentemente dai
livelli sociali ed economici. Questa è una proposta che è
già stata oggetto di simulazioni ed alcuni municipi francesi
hanno già dato disposizioni per prenderla in
considerazione concreta. Dunque è solo una questione di
volontà politica.
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