domenica 8 gennaio 2012


CAMPAGNA DELLA FONDAZIONE DANIELLE MITTERAND 
LANCIATA IL 25 OTTOBRE 2005                  

IL DIRITTO ALL' ACQUA: LIBERA, POTABILE E GRATUITA 

Perché il diritto all' acqua?  Non si tratta nè di una 

proposta retorica, né d' una provocazione che 

consisterebbe nel posizionare i diritti dell' uomo al di sotto 

dei diritto all' acqua. Al contrario, rivendicare la creazione 

e quindi il rispetto dei diritti dell' acqua è la risposta al 

problema dell' accesso all' acqua, preservando questa 

risorsa vitale per l' Uomo. Questi tre diritti - la libertà, la 

potabilità e la gratuità - sono, per noi, la condizio sine qua 

non, l' accesso  all' acqua divenga una realtà per tutti. 

Perché l' acqua deve essere libera? Perchè oggi, a fini 

politici, geostrategici ed economici, l' acqua viene 

strumentalizzata, manipolata, presa in ostaggio da 

Comunità, da Stati, delle imprese… a detrimento del 

popolo. L' acqua è una risorsa naturale vitale, alla stessa 

stregua dell' aria. Non può essere di proprietà di chiunque, 

né tanto meno essere assimilata ad una merce. L' acqua 

deve essere libera e considerata da tutti con come " un 

bene comune dell' umanità" , equamente condivisa. Noi 

quindi ci attiviamo affinchè questo diritto e questo statuto 

vengano iscritti nei principali testi internazionali di 

riferimento. 

Perché potabile? Perché l'inquinamento è una delle 

cause principali della negazione del diritto di accesso all' 

acqua potabile. In Francia, in alcune regioni, nonostante 

trattamenti e ritrattamenti, l' acqua che scende dai rubinetti 

rimane inadatta al consumo umano. La Bretagna ne è un 

esempio infelice. Più in generale,  oggi è molto raro che l' 

acqua prelevata per il consumo sia immediatamente 

potabile. E questo fenomeno è presente in tutte le regioni 

del mondo. Oggi, quasi 1,5 miliardi di persone  non hanno 

accesso all' acqua potabile nel mondo. 34.000 persone ne 

muoiono ogni giorni a causa della scarsa qualità 

dell'acqua. È dunque essenziale pensare al futuro e  

realizzare fin da  oggi delle politiche che mettano fine a 

qualsiasi forma d'inquinamento. E' per questa ragione che  

non si può più, ad esempio, accettare il principio  

inquinatore=debitore poichè esso  permette a coloro che 

hanno i mezzi di continuare ad inquinare senza nessuna 

impunità. In attesa che tali politiche vengano attuate e che 

diano dei risultati, è urgente attivarsi sul campo  affinchè 

l'accesso all' acqua potabile divenga una realtà ovunque. 

In che modo? Finanziando quelle infrastrutture necessarie 

alla depurazione dell' acqua ed alla sua distribuzione 

ovunque esse siano oggi inesistenti. Le istituzioni 

internazionali ci richiamano spesso all' argomento del 

costo di tale programma. Ma quando si viene a  

conoscenza del bilancio annuale mondiale per quanto 

riguarda gli armamenti (1.000 miliardi di dollari),  è 

legittimo richiedere che l' 1% di questo bilancio venga 

utilizzato ogni anno per 15 anni al fine di portare a termine 

un vero programma di accesso all' acqua. Per quanto ci 

riguarda, noi stessi finanziamo dei progetti che 

permettono a Comunità, villaggi, città di rifornirsi d'acqua. 

Attraverso i nostri partner, cerchiamo anche di realizzare 

dei progetti esemplari, pensati ed attuati nel rispetto dell' 

ambiente e  delle condizioni economiche e sociali degli 

abitanti. 

Perché gratuita? Perchè è inaccettabile che alcune 

persone non possano accedere all' acqua per mancanza 

di mezzi. Non non neghiamo che i servizi di distribuzione 

e di trattamento dell' acqua implichino dei costi. Tuttavia, 

noi riteniamo che non sia accettabile che l' acqua e che 

questi servizi siano oggetto di profitto. I servizi legati all' 

acqua devono quindi essere garantiti e finanziati dalla 

Comunità per la Comunità, nell' interesse generale.           

E l' acqua non deve  più essere oggetto d' una 

mercificazione. Inoltre,  essendo l'acqua una risorsa vitale, 

noi proponiamo che ogni persona benefici gratuitamente 

di 40 litri d' acqua potabile al giorno, che corrisponde alla 

quantità necessaria per vivere, indipendentemente dai 

livelli sociali ed economici. Questa è una proposta che è 

già stata oggetto di simulazioni ed alcuni municipi francesi 

hanno già dato disposizioni per prenderla in 

considerazione concreta.  Dunque è solo una questione di 

volontà politica.

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