Bevendo dalla fontana pubblica
Le nuove corporations minacciano i nostri sistemi idrici
di Alan Snitow e Deborah Kaufman
Negli ultimi anni, le principali istituzioni finanziarie mondiali e i fondi poensione, da Goldman Sachs all'australiana Macquarie Bank, hanno pensato che gli affidabili enti erogatori di servizi e le relative infrastrutture pubbliche potessero diventare galline dalle uova d'oro - supportando l'astratto sistema finanziario dei prodotti speculativi derivati con la reale concretezza di autostrade, infrastrutture idriche, aeroporti, porti, e sistemi di transito.
Il collasso vorticoso del sistema finanziario può solamente intensificare la richiesta di investimenti privati in quello che viene ancora oggi definito settore pubblico.
Questo colpo assestato a beni di proprietà statale potrebbe anticipare la prossima grande ondata di privatizzazioni, cosa che potrebbe accadere anche sotto la eventuale presidenza di Obama, dato che la amministrazioni pubbliche, sia quelle centrali che quelle periferiche, impoverite dopo due mandati consecutivi di George Bush, cercheranno di ripianare i loro bilanci svendendo beni pubblici, tagliando posti di lavoro e riducendo le loro responsabilità.
Il record dei Repubblicani relativo al completo abbandono in cui sono state lasciate le infrastrutture di base, parla da solo come la bacheca delle foto segnaletiche in un ufficio di polizia: le barriere anti esondazione a New Orleans, i ponte principale di Minneapolis, centraline elettriche al collasso, acquedotti che esplodono, e impianti di depurazione troppo vecchi e inefficaci.
Miliardi di dollari in proprietà private sono temporaneamente parcheggiati in "fondi di infrastruttura" aspettando che la crisi finanziaria evolva per poi potersi comprare beni di proprietà pubblica per pochi soldi. I primi segnali di una potenziale svendita sono già visibili.
La Città di Chicago ha affittato la sua principale autostrada mentre l'Indiana ha fatto la stessa cosa con la sua strada a pedaggio
Società private sono entrate nella gestione di importanti aree portuali e stanno facendo offerte per rilevare la gestione di sistemi idrici locali in tutti gli Stati Uniti.
Anche i lavori pubblici sono in vendita. Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti il numero di persone assunte dal governo federale con un contratto a tempo determinato supera quello dei lavoratori con un contratto normale.
Questo spostamento radicale verso il settore privato può rappresentare uno dei più grandi trasferimenti di proprietà nella storia, ma anche di potere di controllo e di ricchezza dal settore pubblico a quello privato. Ma molto di più è in gioco.
Il concetto stesso di democrazia viene messo in gioco dalla corporations multinazionali, le quali vedono gli americani non come cittadini ma come clienti, ed il governo non come qualcosa che appartiene alla gente, fatto dalla e nell'interesse della gente stessa, ma solo come un mercato in cui entrare per trarne profitto.
Come è cominciata la rivolta dell'acqua
Ed è un grande mercato. Oltre l'85% degli americani ricevono la loro acqua da dipartimenti di uffici pubblici, che fanno dell'infrastruttura pubblica, valutata migliaia di miliardi di dollari, il principale obbiettivo della privatizzazione.
Per conseguire il loro scopo, i lobbisti dell'industria idrica si sono costantemente opposti agli aiuti federali alle agenzie pubbliche dell'acqua, nella speranza che i tagli del governo federale, avrebbero condotto ad un allargamento del mercato. In questa maniera, la strategia ha funzionato. Nel 1978, poco prima dell'inizio della stagione dei tagli al settore pubblico rappresentata dalla presidenza Reagan, i fondi federali coprivano per il 78% i costi delle nuove infrastrutture idriche. Nel 2007 appena il 3%.
Come conseguenza, i governi centrale e locali stanno cercando di capire come fare per risolvere la situazione senza aumentare il tasso di impopolarità politica. Un sempre più crescente numero di sindaci e di governanti, Repubblicani e Democratici, stanno perorando la soluzione rappresentata dall'ingresso dell'industria privata nel settore: la privatizzazione.
Fornire un'acqua pura, accessibile e ad un prezzo abbordabile non è solo il servizio basilare che ciascun governo dovrebbe essere in grado di offrire, ma nella storia il controllo dell'acqua ha rappresentato la struttura portante delle società. Se noi perdiamo il controllo della nostra acqua, che cosa noi, come cittadini, siamo realmente in grado di controllare?
La cosa grave è che la maggior parte dei cittadini non sa neanche che c'è un problema.
I sistemi idrici sono localizzati generalmente sotto terra e quindi fuori dalla vista.
Molti di noi poi non pensano neanche all'acqua, se non quando aprendo un rubinetto o tirando uno sciacquone si accorgono che l'acqua non esce.
Questa indifferenza può costarci cara, ma la privatizzazione non è ancora così vicina.
La rivolta dei cittadini per l'acqua si sta lentamente allargando negli Stati Uniti.
La rivolta non è portata avanti dai "solitida noti", non si basa su di una ideologia precisa, e non è neanche un argomento da prima pagina.
Comincia di solito come una quastione NINBY, ma poi si allarga fino ad arrivare ad includere argomentazioni di giustizia economica globale.
A Lee, nel Massachusetts, la rivolta è cominciata contro alcuni potenziali licenziamenti in alcuni impianti idrici. A Felton, in California, invece tutto è cominciato con una rivolta contro l'aumento della tariffa idrica e per un controllo locale del servizio idrico; ad Atlanta per la rottura delle condutture idriche e per la rete fognaria. In altre comunità la rivoltà è stata causata dalla corruzione, da insabbiamenti e dalla complicità tra politici e grandi corporations.
Uno degli epicentri di questo nascente movimento è stata Stockton, in California, nel cuore della principale area agricola di tutto lo stato, la San Joaquin Valley. Qui un gruppo di cittadini ha cominciato a protestare non solo contro il sindaco ed il consiglio comunale, ma anche contro alcune delle più grandi corporations private del settore idrico, in un anticipo della guerra tra corporations dell'acqua che sarebbe di li a poco scoppiata.
Quando una società idrica privata individua una città come potenziale obbiettivo per la privatizzazione, cerca trovare un "campione" nel governo della città, uno cioè che si assuma il compito di svendere il servizio idrico della città. A Stockton, venne individuato come campione il sindaco Gary Podesto, l' ex proprietario di un negozio di alimentari.
Secondo la sua opinione, era arrivato il "momento in cui l'amministrazione di Stockton avrebbe cominciato a trattare i suoi cittadini come dei clienti".
Ma il sindaco Podesto aveva ben altre ragioni per privatizzare.
Stockton era già sotto pressione da parte delle agenzie ambientali statali e federali
per la modernizzazione dei suoi impianti fognari in modo da ridurre l'inquinamento del fiume San Joaquin. Si trattava di un progetto molto costoso, e quindi il sindaco pensò che una società privata potesse eseguirlo ad un costo minore, se non anche in modo migliore.
Nel 2002 Podesto verificò le offerte da parte di alcune società idriche private per assumere la gestione del dipartimento idrico della cittadina.
La società che si aggiudicò la gara fu un consorzio composto da due multinazionali del settore idrico: OMI, la divisione del settore idrico della società con sede in Colorado CHM-Hill, una delle più grandi società di ingegneria degli Stati Uniti, e la società idrica londinese Thames Water, la quale a sua volta è una partecipata della RWE tedesca.
Per OMI e RWE/Thames, Stockton rapprewsentava una opportunità per mostrare alla California, ed al paese intero, cosa era in grado di fare una utility privata.
Sarebbe stata la più grande privatizzazione nel settore idrico nella zona ovest degli Stati Uniti, un contratto della durata di 20 anni per un importo complessivo di 600 milioni di dollari.
Ma il sindaco Podesto e le multinazionali stavano preparando una sorpresa.
La sporca storia dell'acqua
Malgrado siano nascoste alla vista ( e all'odore), anche le tubature hanno una storia.
Nel diciannovesimo secolo negli Stati Uniti la proprietà e la gestione dell'acqua erano in maggioranza in mani private.
Con la crescita demografica, le società private non avevano ne i mezzi ne le conoscenze per andare incontro ai maggiori bisogni della popolazione.
E così i cittadini chiesero ed ottennero un moderno sistema idrico pubblico, finanziato attraverso l'emissione di titoli pubblici, gestito da ingegneri affidabili ed esperti, e guidato dai governi locali. La nazione costruì un impressionante complesso di sistemi idrici per le comunità, in grado di distribuire un'acqua potabile ad un prezzo ragionevole ed un sistema fognario che ancora oggi è tra i migliori del mondo.
Ma in tempi più recenti, il disimpegno da parte del governo federale nel settore dei servizi idrici ha innescato un nuovo ciclo di privatizzazioni con alcuni dei principali protagonisti del mercato che continuano a ripetere le stesse promesse fatte dagli imprenditori privati del 19° secolo.
La più grande società idrica privata nel mondo è rapidamente entrata nel mercato nordamericano: Suez e Veolia dalla Francia e RWE/Thames dalla Germania.
Alcuni americani le avranno sentite nominare, ma questi tre giganti hanno dominato il mercato mondiale dell'acqua e sono anche tra le più grandi corporations nel mondo. Assieme esse controllano circa 100 società partecipate in tutto il mondo.
Basandosi sull'ideologia del libero mercato piuttosto che sulla ricerca, ne i funzionari del governo ne i media hanno in genere pensato di controllare i conti straordinari fatti registrare da queste multinazionali in varie città del mondo.
Sia Suez e Veolia hanno una reputazione per la lora capacità di influenzare la politica in Francia che ha raggiunto anche il palazzo presidenziale.
Il primo tentativo di invasione degli Stati Uniti da parte di Suez è stato ad Atlanta, dove l'amministrazione ha estromesso dopo quattro anni la multinazionale, a causa del colore marrone dell'acqua che distribuiva, della bassa pressione dell'acqua e per una generale incompetenza.
Le società, direttamente coinvolte nell'affare di Stockton hanno anche avuto la loro parte di controversie. La OMI è stata accusata di avere falsificato i rapporti relativi alla qualità dell'acqua in diverse piccole cittadine statunitensi.
RWE/Thames è stata nominata "peggior inquinatore" in Inghilterra per diversi anni di seguito.
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