martedì 3 gennaio 2012

SCANDALO ACQUE 33 AVVISI DI GARANZIA

PESCARA. Dopo poco più di un anno dalla scoperta della
discarica di Bussi e poco meno di 12 mesi dallo 
scoppio dello scandalo dell’acqua inquinata arriva
il primo atto importante e pubblico della procura
di Pescara che ha inviato nei giorni scorsi
33 avvisi di garanzia. I reati contestati sono 
avvelenamento delle acque, disastro doloso, commercio 
di sostanze contraffatte ed adulterate, delitti colposi 
contro la salute pubblica, turbata libertà degli 
incanti e truffa.
Gli avvisi di garanzia -che consistono nella comunicazione 
agli indagati di essere sotto accertamento della 
magistratura- metteranno in condizione i presunti 
responsabili di compiere i primi atti difensivi e, dunque,
di conoscere nel dettaglio le prove raccolte in 
molti mesi di indagine. 
L’operazione della Procura, coordinata dal pm Aldo Aceto, 
ruota attorno alle responsabilità che hanno portato
alla creazione di quella che è stata definita 
la «discarica tossica più grande d’Europa» (nel silenzio 
pressocchè totale di istituzioni e cittadini) e sulla
scoperta nel 2004 (ma resa pubblica solo nel 2007)
di veleni contenuti nell’acqua degli acquedotti gestiti 
dall’Aca.
Il sito, scoperto lo scorso anno dal Corpo delle Guardie 
Forestali di Pescara, è stato accertato essere il 
deposito dove venivano smaltiti illegalmente materiali 
tossici dall'industria chimica pesante dagli anni '60 agli
anni '90.
Si tratta di tonnellate di sostanze pericolose per la 
salute che hanno inquinato i pozzi che servono l'area
metropolitana Chieti-Pescara.
Tra i reati contestati a dirigenti Aca, Ato, industria 
chimica e enti pubblici, passati e presenti, c’è 
l'avvelenamento dell'acqua, il disastro doloso, la 
turbativa e la truffa.
Le analisi scoprirono la presenza di sostanze tossiche e 
cancerogene come tetracloruro di carbonio, 
esacloroetano, meta-crilonitrilesostanze che –secondo la
medicina- possono provocare seri danni agli organi interni
come fegato, reni, colon.
Fra i 33 destinatari di avvisi di garanzia vi sono Giorgio 
D'Ambrosio (Pd), in qualità di presidente dell'Ato,
Donato Di Matteo (Pd), presidente del Cda dell'Aca,
Bruno Catena (Pd) presidente dell'Aca, Bartolomeo Di 
Giovanni direttore generale dell'Aca, Lorenzo Livello, 
direttore tecnico dell'Aca, Roberto Rongione responsabile
Sian della Asl di Pescarae Roberto Angelucci (Pdl)
ex sindaco di Francavilla.
I 33 indagati devono rispondere a vario titolo di reati 
quali avvelenamento delle acque, disastro doloso, commer-
cio di sostanze contraffatte 
ed adulterate, delitti colposi contro la salute
pubblica, turbata libertà degli incanti e truffa. 
Reati che appaiono gravi in considerazione di come è stata
gestita la vicenda ed i rischi che sarebbero stati 
corsi da una popolazione stimata in 500mila persone 
raggiunta dall’acquedotto gestito dall’Aca.
Mai in oltre 12 mesi è arrivata una sola debole ammissione
da parte degli enti preposti ai controlli e alla
distribuzione dell’acqua. Si è sempre preferito 
rigettare al mittente le preoccupazioni certificate e 
documentate della presenza di sostanze cancerogene che 
non dovevano finire nei nostri bicchieri.
Da parte dell’Aca, per esempio, e del suo presidente sono 
arrivate sempre smentite quotidiane circa la pericolosità
della situazione in atto. 
Sarà ora la magistratura a valutare eventuali responsabil-
ità ulteriori. 
Quello della discarica e dell’acqua avvelenata è stato e 
rimane uno degli scandali più grossi dell’Abruzzo 
venuto alla luce grazie alla tenacia del Wwf regionale che 
si è battuto in prima linea per fare chiarezza e divulgare
notizie di importanza vitale.
Tutte notizie che invece erano state tenute segrete 
sebbene conosciute da moltissimi amministratori
locali che avevano partecipato a riunioni ufficiali
e tavoli tecnici ma che in oltre tre anni non hanno
sentito il dovere di informare la popolazione dell’
inquinamento delle falde acquifere che finivano poi nell’
acquedotto.
Proprio ieri sera lo scandalo della discarica di Bussi è 
stato ripreso dalla trasmissione di Michele Santoro, 
Annozero su RaiDue dove sono stati ripercorse 
tuttele tappe ed i misteri di questi lunghi mesi. 
Meno di due settimane fa poi questa brutta piaga
era finita su un ampio servizio del quotidiano di
Torino La Stampa che aveva destato dal torpore
abruzzese quanti avevano già dimenticato.
23/05/2008 14.14

LA MONTEDISON NEL MIRINO DELLA MAGISTRATURA

Oltre ai vertici di Ato e Aca risultano destinatari di 
avvisi di garanzia anche amministratori e dirigenti dello 
stabilimento Montedison.
I dirigenti, secondo la ricostruzione fatta dalla Procura 
pescarese, avrebbero concorso ad avvelenare le acque
destinate all'alimentazioneumana prima che fossero attinte
o comunque distribuite per il consumo.
Tutto questo sarebbe stato possibile tramite la realizza-
zione (dal 1963 al 1972) della mega discaricasequestrata
a marzo scorso sul terreno attualmente di proprietà
della "Come iniziative immobiliari Srl" (oggi Montedison
Srl, società interamente riconducibile alm gruppo
Montedison/Ediso). 
Il sito dista a meno di 20 metri di distanza dalla sponda 
destra del fiume Pescara e destinata allo smaltimento 
illegale e sistematico di ogni genere di rifiuti,
scaricati, stando all'accusa, fino al 1963 circa,
direttamente nel fiume Pescara.
L'inquinamento delle acque sarebbe proseguito poi con la 
realizzazione di una seconda e di una terza discarica. 
Gli indagati avrebbero contribuito, dunque, ad aggravare 
la situazione nella zona sino a cagionare il disastro
ambientale sul suolo e sottosuolo 
delle aree interne ed esterne del polo chimico-industriale
di Bussi.

TUTTI GLI INDAGATI

Nel registro degli indagati sono stati iscritti anche: 
Guido Angiolini, amministratore delegato pro tempore di 
Montedison (2001-2003) e di "Servizi Immobiliari 
Montedison Spa" e "Come Iniziative Immobiliari Srl"; 
Carlo Cogliati, amministratore delegato pro tempore di 
Ausimont; SalvatoreBoncoraglio, responsabile 
Pas della sede centrale di Milano; Nicola Sabatini,
vice direttore pro tempore della Montedison di Bussi
(1963-1975);Nazzareno Santini, direttore pro tempore
della Montedison/Auusimont di Bussi (1985-1992); 
Carlo Vassallo, direttore pro tempore dello stabilimento 
Montedison/Ausimont di Bussi (1992-1997); Domenico Alleva, 
responsabile tecnico della terza discarica; Luigi 
Guarracino,direttore pro tempore dello stabilimento 
Montedison/Ausimont di Bussi (1997-2002); Giancarlo 
Morelli, responsabile Pas (Protezione ambientale e
sicurezza) dello stabilimento Montedison/Ausimont di Bussi
(1997-2001); e poi Camillo Di Paolo; Maurilio Aguggia; 
Leonardo Capogrosso; Giuseppe Quaglia; Maurizio Piazzardi;
Giorgio Canti; Luigi Furlani;Alessandro Masotti; Bruno 
Parodi;Bruno Migliora

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