RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA ACQUA
di Alan Snitow and Deborah Kaufman
da USATODAY
La collera attuale deriva dalla privatizzazione delle nostre autostrade, del sistema energetico e perfino del nostro sistema idrico, e tutto per rimettere in paro i conti del governo. E ciò malgrado esperienze come quella di Stockton, in California, dove si è imparato che alcune cose è meglio lasciarle nel patrimonio pubblico.
La caduta di ponti, gli argini sprofondati, i tubi esplosi, le infiltrazioni delle fogne, la mancanza delle griglie elettriche . Questa lista delle mancanze e dei guasti rilevati nelle infrastrutture idriche e avvenuti nel corso degli ultimi anni potrebbe portare a pensare che ci sia una cospirazione, o che i terroristi si stiano impadronendo de i nostri servizi pubblici e del sistema di imposizione fiscale grazie al quale essi sono stati costruiti. In realtà è emerso che tutto questo lo stiamo facendo a noi stessi, in primo luogo tagliando gli investimenti nella nostra acqua, nel trasporto e ne sistemi energetici e quindi provando a risolvere il problema vendendo all'asta questi beni attraverso una trattativa molto agguerrita risolta dall' offerta più alta.
Il servizio idrico è stato tra i servizi pubblici quello che ha generato più controversie in relazione alla sua vendita; ma altri servizi pubblici sono stati sul punto di essere venduti con il governo e gli enti locali che speravano di riportare in equilibrio i loro conti, vendendo all'asta i ponti, le autostrade e gli aeroporti pubblici. L'anno scorso nell'Indiana' la strada a pedaggio è stata venduta ad un consorzio straniero per 3.8 miliardi di dollari nel più grande affare di privatizzazione di una strada nella storia degli Stati Uniti. Altre proprietà pubbliche allo studio in relazione alla loro vendita sono: l'aereoporto internazionale di Chicago, l'autostrada del New Jersey e l'autostrada della Pensilvania. Ciò non rappresenta un affare di poco conto o una mera questione ambientale . Trilioni di dollari e di servizi essenziali che riguardano la nostre sanità pubblica e la sicurezza nazionale sono in gioco.
La rete di sicurezza dell'acqua
Nel caso del nostro bene pubblico più importante - la nostra acqua - il governo federale ha per molti anni lasciato in condizioni di fame gli stati e le città, privandoli dei finanziamenti necessari per mantenere in buon uso le reti ed le condutture idriche molto vecchie, alcune delle quali hanno più di 100 anni. I motivi di questa negligenza non sono stati politici o finanziari, ma ideologici. La gestione di Bush - e a un grado inferiore l'amministrazione Clinton prima di questa - ha tagliato i finanziamenti necessari per una politica delle acque pulite determinando un'agenda che ha privilegiato il profitto privato al posto della fiducia pubblica. Quell'ordine del giorno sopravvive ancora oggi nonostante la siccità diffusa ed un aumento crescente dei cambiamenti climatici che richiederanno una mano forte da parte del governo al fine di assicurare l'accesso universale ad un'acqua pulita e a buon prezzo. L'ondata di privatizzazioni, è fino ad ora sopravvissuta nonostante la contrarietà dell'opinione pubblica . Il sondaggista repubblicano Frank Luntz ha scoperto recentemente che l'86% degli Americani sosterrebbe un fondo fiduciario federale per quanto riguarda la gestione dell'acqua. " Posso dirlo in base alla mia esperienza personale, " ha affermato ad un comitato di rappresentatnti della Camera, " che un consenso così vasto circa il ruolo che Washington dovrebbe avere nella gestione dell'acqua non accade spesso - ma tuttavia esiste qui negli US ." I politici statali e federali non hanno ancora recepito questo messaggio, forse perché viene filtrato dai grandi gruppi economici e di pressione e dalle contribuzioni alle campagne politiche da parte delle aziende multinazionali dell'acqua che cercano di approfittare economicamente dalla scarsità della risorsa idrica. Ma ciò che è accaduto questa estate a Stockton, in California sta già cambiando i termini del dibattito. In luglio ('07) il Consiglio comunale di Stockton ha votato all'unanimità per tornare indietro dalla più grande privatizzazione dell'acqua che sia stata fatta nell'ovest degli Stati Uniti. Dopo quattro anni l'affare record di 600 milioni di dollari stipulato con un consorzio multinazionale, composto da OMI-Thames Water, è stato bocciato in favore di un ritorno al controllo pubblico. La decisione è stata presa dopo che ripetute sentenze hanno stabilito che la gestione privata aveva violato ripetutamente la legge ambientale dello stato della California, ma l'aspetto legale era soltanto quello meno importante. Gli odori nocivi provenienti dall'impianto di trattamento delle acque reflue sono stati regolarmente immessi nell'ambiente circostante. Ci sono state perdite di acque reflue, avvelenamenti di pesci, aumenti di perdite dai tubi sotterranei, cambi eccessivi di personale ed aumenti nei canoni per la fornitura d 'acqua dopo anni di stabilità. Il comitato dei cittadini chiamato "cane da guardia"(watchdog) avéva inoltre segnalato che l'azienda privata aveva adottato un metodo di gestione basato sullo"spingere il funzionamento degli impianti fino alla loro rottura" senza nessuna manutenzione preventiva. " I lavoratori degli impianti idrici si sentivano frustrati per non poter gestire il servizio con lo stesso metodo che avevano adottato prima dell'ingresso del privato " afferma Susan Eggman consigliere comunale della città di Stockton. Quattro anni dopo in un contratto di gestione della durata di 20 anni, nessuno era disposto a votare in favore del consorzio privato OMI-Thames Water. La decisione unanime del consiglio comunale di Stockton è stata sostenuta non solo dal giornale locale che quattro anni prima aveva fatto campagna pro-privatizzazione, ma anche da Gary Podesto, l'ex sindaco che ha giocato un ruolo decisivo nell'attuazione della decisione. " Se occupassi ancora la poltrona di sindaco,avrei fatto la stessa cosa, " ha detto alla stampa. Anche se si è giunti ad un accordo non denigratorio nei confronti dell'ex gestore privato e i politici locali si sono impegnati ad illustrare la decisione come amichevole, in realtà si tratta di una vera disfatta per il consorzio OMI-Thames Water, al quale è stata mostrata la porta senza troppe cerimonie.
Cittadini e attività collaterali
C' era, tuttavia, un altro motivo più profondo per il malcontento: la preoccupazione diffusa circa la perdita del ruolo del cittadino nella tutela di una risorsa essenziale. Il sindaco di Stockton Edward Chavez ci ha detto, " La lezione che bisogna imparare è: se volete
veramente fare arrabbiare la gente, tenetela fuori dalle decisioni".
Nel 2003 il Consiglio comunale di Stockton aveva approvato la gestione privata per 3-4 voti, appena 13 giorni dopo della votazione in consiglio di una delibera contraria.
Il voto di allora non venne ratificato in quanto il Consiglio aveva già votato in precedenza in favore della privatizzazione.
I cittadini di Stockton si arrabbiarono molto, ma l'argomento venne presto rimosso. In questo momento i dubbi sulla privatizzazione della gestione del servizio idrico hanno investito la discussione nelle piccole città, come Lee, Mass, ma anche nelle medie come Stockton, e nelle grandi città come Atlanta, dove la privatizzazione è fallita miseramente nel 2003.
Nonostante tutto, anche adesso quando si verifica il crollo di un ponte, la caduta di un argine o lo scoppio di una tubatura, si sente costantemente il richiamo di una nuova privatizzazione.
Facciamo in modo che l'esperienza di Stockton possa dimostrare che la gestione privata non è la soluzione.
Invece quello che ci vuole è un nuovo accordo tra Stato e cittadinanza per ricostruire la nostra infrastruttura, in modo tale che la nostra acqua così come alri servizi essenziali rimangano nelle mani del pubblico e possano essere gestiti nell'interesse della cittadinanza, e non vadano invece in favore del profitto di pochi.
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