sabato 14 gennaio 2012



Latina Oggi, Venerdì 7 Novembre

In rosso da inizio anno Ma i guai arrivano dai mercati
Acqua. se traballa pure il colosso Veolia


Se fino a ieri a destare le preoccupazioni maggiori era l’influenza della politica e degli enti pubblici su Acqualatina spa, adesso il vento sta cambiando e le perplessità sono altre. Per esempio la solidità economica del socio privato, che pur essendo un colosso in ambito mondiale è sull’orlo di una gravissima crisi a causa delle turbolenze di queste settimane sui mercati finanziari. Veolia era in
già in difficoltà, in rosso del 67%, dopo che già nel 2007 le cose non erano andate bene. I problemi finanziari di Veolia, come è evidente, non sono indifferenti agli utenti di Acqualatina spa, che è controllata per la quasi totalità delle azioni private dal gruppo francese che si occupa in genere nel mondo di acqua e partecipazioni
nel processo sui rifiuti. In questo anno decisivo per il piano degli investimenti di Acqualatina dunque il socio privato naviga in pessime acque finanziarie.
Ma il fatto è che pure chi doveva prestare i soldi ad Acqualatina per finanziare gli investimenti, ossia la Depfa Bank è inciampata nella crisi. E’ controllata da Hypo Real Estate, per la precisione la banca salvata per i capelli (per adesso) con una colossale iniezione di denaro del governo tedesco. Ora si capisce perché l’argomento investimenti
è stato quasi, come dire, accantonato da Acqualatina spa. In attesa che la tempesta passi e si possa perlomeno firmare il contratto di pegno che rende effettivamente fruibili tutti i soldi promessi col mutuo, ossia 115 milioni di euro, parte dei quali già utilizzati. L’operazione sul pegno è stata sospesa perché mancava il consenso del quorum di soci pubblici, necessario a rendere valido l’atto davanti al notaio.
Molti Comuni, tra cui quello con il maggior numero di quote, Latina, hanno aderito quasi subito, altri hanno chiesto tempo, ci sono anche alcuni pentiti, altri che hanno fatto pasticci come l’adesione tramite delibera di giunta e non di Consiglio.
Ma è stato il ciclone finanziario poi a rendere le cose ancora più difficili.Molti, soprattutto i comitati per l’acqua pubblica e l’opposizione in Consiglio provinciale avevano ritenuto altamente rischiosa l’operazione di mutuo, in grado di mettere a repentaglio non solo gli investimenti concreti ma anche il patrimonio dei Comuni-soci di Acqualatina. A dar loro una mano sono arrivati i mercati internazionali.
Il che non è però una nota positiva per gli utenti. Per almeno due ragioni: senza il mutuo non si possono fare molte, troppe, cose per migliorare il servizio. Ma quel che è peggio è la situazione finanziaria di Veolia che era, fino a ieri, la garanzia reale del mutuo.
Così, almeno avevano sempre detto i vertici di Acqualatina spa. Se il garante non è più solido come si pensava che fine fa il bel castello su cui sono stati costruiti i progetti di investimento? Progetti che peraltro Acqualatina si era impegnata, con la convenzione, a fare da sola, avendo in questo senso attestato la sua capacità economica, tecnica e strutturale.

L’OPERAZIONE
L’idea del mutuo prende corpo a metà del 2007. Subito viene scelta Depfa Bank, l’istituto che ha già stipulato contratto di cosiddetta finanza derivata per 12 milioni di euro con l’amministrazione provinciale di Latina. Depfa è esattamente la banca che ha finanziato
enti pubblici sparsi un po’ ovunque in Italia e alcuni di questi li ha messi (adesso) in un mare di guai. Ciò nonostante Acqualatina chiede di accendere il mutuo e con Depfa si scambiano reciproci, formali e legittimante, attestati di fiducia. La linea di credito diventa operativa dal
primo gennaio 2008 per quanto manchi un  tassello, il contratto di pegno che deve essere sottoscritto in presenza di un’adesione pari al 67% delle quote. Che ancora non è stato raggiunto
perché nel frattempo qualcuno dei soci è diventato scettico.

claudiomeloni; ;  


sabato, 08 novembre 2008; 08:10


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