Alla partenza delle elezioni comunali del marzo 2008, le lotte cittadine contro il monopolio schiacciante del cartello dell'acqua guadagnano in potenza e convergono nel rifiuto della perpetuazione dell'influenza assoluta di imprese sopranazionali le cui quote di mercato detenute fanno cadere il mito “di una concorrenza libera e non falsata„, che è alla base della legittimazione della gestione in appalto di un servizio pubblico. Secondo uno studio del BIPE reso pubblico il 30 gennaio 2008, il ritmo delle procedure di gara d'appalto alla scadenza di un contratto di gestione nel settore dell'acqua è considerevolmente aumentato. Sono poco meno di 883 le Comunità locali che hanno indetto una gara d'appalto nel 2007, contro le 661 nel 2006. Ma nel 96% dei casi, queste gare d'appalto arrivano al mantenimento dell'operatore già presente nel posto: Veolia succede a Veolia e Suez a Suez… Dall'1,5% al 2% si passa da Veolia a Suez e reciprocamente. E solo l'1% delle gare d'appalto si è concluso con un passaggio di controllo, che vede la Comunità riprendere il controllo del suo servizio idrico e di depurazione… Queste cifre dimostrano ancora una volta come al posto “di una concorrenza libera e non falsata„ prevale un monopolio schiacciante, sul quale non si esercita alcuna regolamentazione, soltanto queste imprese che si vedono affidare l'esercizio di un servizio pubblico essenziale. Nell 72% dei casi di gestione dei servizi idrici detenuti da operatori privati, Veolia è in testa con il 39% del mercato, seguita da Suez ambiente che detiene il 19% dei contratti, quindi viene SAUR con l'11% ed il 3% per gli altri piccoli operatori, fra cui la più importante è Ruas, che è stata appena riacquistata da Veolia… Per quanto riguarda la depurazione, la parte degli operatori pubblici è più forte poiché occupano il 45% del mercato. In questo settore, Veolia è in testa con il 28% delle quote di mercato contro il 18% per Suez e l'8% di SAUR. Infine, trattandosi delle prestazioni, mentre le imprese private pubblicano indicatori di prestazioni impressionanti, il ministero dell'ecologia annunciava che nel settembre 2007,146 imprese pubbliche non erano ancora a norma ed i municipi interessati incaricati di presentare rapidamente un piano di riduzione a livello. Secondo il Piano nazionale salute ambiente, l'80% delle imprese pubbliche francesi dovrà essere a norma nel 2008 e il 100% nel 2010.
Le monde Diplomatique
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