Comitato provinciale difesa acqua pubblica di Latina
Pontinia : AcquaLatina toglie l’acqua potabile
a famiglia morosa
Quando l’acqua viene ridotta a merce non si rispettano più le leggi e i tribunali e si procede in ogni maniera e con ogni mezzo a riscuotere quanto dovuto per l’erogazione di un servizio anche se essenziale alla vita umana.
E’ quanto è accaduto ieri a Pontina (LT), dove la Società Acqualatina Spa (società mista pubblico-privato) ha effettuato il distacco della fornitura di acqua potabile ad una famiglia disagiata e in difficoltà economiche perchè morosa (circa 800 euro di bollette non pagate).
I tecnici di Acqualatina hanno posto i sigilli al contatore e rimangono in attesa di riscuote le bollette loro dovute prima di riallacciare la fornitura del servizio.
L’ufficio dei Servizi Sociali del Comune di Pontinia (LT) ha mandato una nota alla società Acqualatina (i cui uffici peraltro oggi sono chiusi) chiedendo di far riallacciare immediatamente l’erogazione dell’acqua.
Qualsiasi distacco effettuato senza rispettare l’ordinanza del Tribunale di Latina (giudice Dott. LOLLO 13/7/06), che ha vietato alla società di assumere i comportamenti vessatori, presenti nel contratto mai stipulato, è illegale.
Tutto ciò sta avvenendo nonostante ci sia un’ ordinanza del Tribunale di Latina nella quale il Giudice dott. Daniela Francavilla ha dichiarato che "la clausola di sospensione della somministrazioni quando non siano state pagate 2 fatture, con conseguente addebito al cliente delle spese di sospensione, di riattivazione, degli eventuali interessi di mora, nonchè una penale di £. 200.000 . La clausola prescinde dai motivi del mancato pagamento non necessariamente addebitabile ad un comportamento ingiustifiato dell’utente (es. lunga e grave malattia che non consente temporaneamente all’utente di provvdere alla gestione della amministrazione domestica, mancato recapito della fattura con i bollettini di versamento), sicchè la clausola di sospensione della somministrazione con le altre pesanti conseguenze previste a carico dell’utente, va considerata vessatoria anche in considerazione dei bisogni primari che la somministrazione è destinata a soddisfare."
e per questo motivo ha inibito ad Acqualatina l’uso di questa clausola.
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