BOLLETTE IDRICHE E RIMBORSI
Dopo la sentenza della Cassazione – Il Codacons: “restituire i soldi a chi ha pagato come buona acqua non depurata.”
Roma, 24 novembre – “Tutte le famiglie del Lazio che hanno pagato bollette per l’imposta fognaria e per l’imposta di depurazione possono richiedere quanto già versato nel corso degli ultimi cinque anni”. Lo ha detto in una nota il presidente Codacons, Carlo Rienzi, annunciando un’azione collettiva per chiedere la restituzione dell’importo della tassa sull’acqua nei comuni dove non avviene la depurazione. Secondo l’associazione dei consumatori, in cinque anni ogni famiglia avrebbe pagato una media di 800 euro per imposte legate ad acqua e fognature: “si tratta di soldi percepiti indebitamente e che ora devono essere restituiti”.
La presa di posizione di Rienzi e della sua associazione parte dalla sentenza, recente, della Corte costituzionale che ha definito illegittimo dal punto di vista costituzionale l’articolo 14 della legge numero 36 del 1994 nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è “dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”. Insomma, conclude Rienzi,
“per effetto di tale sentenza l’applicazione della tassa fognaria e di depurazione da parte di quei comuni del Lazio che non dispongono di un servizio di depurazione delle acqua reflue è da considerarsi illecita ed illegittima”. Si attendono ora le reazioni dei Comuni.
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