Non solo Parigi
Il più grande ATO francese di gestione dell'acqua ( in Francia si chiama sindcato delle acque) quello dell'Ile- de- France (SEDIF), composto da 144 comuni e da 4 milioni di abitanti (è il più grande d'Europa) entro fine anno dovrà decidere sulla sua modalità di gestione futura; attualmente il servizio idrico è gestito da Veolia, ma il contratto scadrà a fine 2010; esistono degli studi di audit che hanno dimostrato, come nel caso di Parigi, che il costo della tariffa è molto più elevato di quello che potrebbe essere. Lo studio è datato 1999 ed è stato elaborato da una agenzia indipendente, Service public 2000, creata nel 1996 dall'associazione dei sindaci francesi (AMF) e dalla Federazione nazionale aziende pubbliche di gestione e amministrazioni locali concedenti in gestione (FNCCR). Già allora il risparmio era di 73 franchi, ma fino ad oggi non è mai stata effettuata alcuna riduzione di tariffa, ed anzi il rapporto di audit è rimasto ben chiuso in un cassetto. Questo in parte si spiega con il fatto che il rappresentante degli utenti, nonchè vice presidente dell'ATO, è stato anche presidente del consiglio di sorveglianza di Veolia (CGE in Francia), nonchè direttore generale di Veolia dal 1978 al 1996. D'altra parte il presidente del SEDIF Andrè Santini è stato condannato nel 2005 dal Consiglio della concorrenza, l'equivalente della nostra Antitrust, al pagamento di una multa di 100 000 euro per avere applicato un prezzo superiore del 23% a quello praticato da Eau DE PARIS ( la società mista responsabile della gestione dell'acqua di Parigi). La mobilitazione per il ritorno ad una gestione pubblica del servizio idrico, attraverso la règie publique, viene portata avanti dai comitati locali dell'Ile- de- France assieme ai militanti di Attac, dai Verdi e di LCR.
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