sabato 13 luglio 2013

Bolletta da 22 mila euro alla onlus l'errore dell'Acea sui disabili


La Anfass di Ostia si è ritrovata un conto salatissimo, ottenuto con la solita 'lettura stimata' da parte del gruppo energetico, relativo al consumo di un solo bimestre. Come più volte denunciato dalle associazioni di tutela dei consumatori, quello delle bollette pazze è un sistema utilizzato da alcune imprese per iscrivere a bilancio crediti importanti vantati nei confronti degli utenti

di DANIELE AUTIERI

Una bolletta da 22mila euro per un consumo 99.844 kilowatt/ora. Non stiamo parlando della Fiat ma di una onlus specializzata nella tutela dei disabili, la Anfass di Ostia, che si è vista recapitare dall’Acea il salatissimo conto per un solo bimestre. La modalità ancora una volta, come in tanti altri casi simili, è quella della “lettura stimata” elaborata da Acea Distribuzione (la controllata del Gruppo che si occupa appunto dell’approvvigionamento energetico) non su dati certi ma sulla base di calcoli legati ai consumi medi.
Tuttavia la povera Anfass di Ostia era abituata a bollette di ben altro tenore. "La nostra spesa bimestrale media — racconta oggi il direttore generale Stefano Galloni — si è sempre aggirata intorno ai 1.200 euro che sono scesi a 6/700 da quando abbiamo installato i pannelli solari. Quando abbiamo aperto la busta arrivata lunedì scorso e letto 22.970 euro ci sono tremate le ginocchia".

Il seguito è stata la corsa in banca e la richiesta di bloccare il pagamento automatico della bolletta direttamente sul conto corrente che avrebbe rischiato di far finire la onlus nella lista dei protestati. Tra l’altro l’associazione, oltre ad essere uno dei principali centri di riabilitazione neurologica presenti nel Lazio, si vanta di non aver mai pagato in ritardo un’utenza e di aver ottenuto negli anni una tripla certificazione internazionale sul proprio operato. Tra queste anche la Iso 14001, riconosciuta solo a chi produce energia pulita attraverso l’uso dei pannelli solari.
E il contratto di Anfass con Acea per un consumo previsto di 25 kilowatt al mese, equivalenti a meno di 1.500 euro, era proprio ritagliato sulla base di queste esigenze e caratteristiche. Nessuno aveva previsto la roulette delle bollette pazze, che a quanto pare arrivano a colpire anche con una certa ripetitività. "Già lo scorso anno — prosegue Galloni — abbiamo ricevuto dall’Acea una richiesta di pagamento per altri 20mila euro di arretrati. Un altro errore che finì con le scuse dell’azienda e un rimborso nei nostri confronti di 2.200 euro".

Un anno dopo l’azienda quotata in Borsa e controllata dal Comune di Roma al 51% è tornata a presentare le sue scuse, annullando in pochi giorni la salata bolletta e anzi accertando a favore dell’associazione una nota di credito da 700 euro. Purtroppo, non era stata questa la prima risposta ottenuta da un operatore del call center Acea al momento della denuncia che — confessa il direttore della Anfass — avrebbe detto: "Non pensate di chiedere di parlare con un dirigente tramite noi o gli sportelli perché non siamo autorizzati a farlo; potete soltanto utilizzare carta e penna e fare una raccomandata. Ci scusiamo per l’increscioso operato dell’azienda nei vostri confronti, sono cose che non dovrebbero accadere".

E in effetti, dopo essersi resa conto dell’abbaglio, è stata proprio l’Acea a tornare sui suoi passi. Un atto di contrizione che non basta ai vertici dell’associazione decisi una volta per tutte a cambiare operatore. "Quello che fa pensare — conclude Galloni — è che il nostro caso non è il solo. Sappiamo di tanti colleghi e imprenditori che si sono trovati di fronte a errori del genere. E molti, meno avveduti o meno conosciuti di noi, hanno dovuto pagare sperando di essere in seguito risarciti".
Come più volte denunciato dalle associazioni di tutela dei consumatori, quello delle bollette pazze (siano esse nel settore energetico, dei rifiuti o altro) è un sistema utilizzato da alcune imprese per iscrivere a bilancio crediti importanti vantati nei confronti degli utenti. Questa massa di crediti si trasforma in una garanzia da presentare al tavolo della trattativa con le banche per ottenere nuovi prestiti. Uno stratagemma finanziario pagato dai cittadini.
 



http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/07/12/news/bolletta_da_22_mila_euro_alla_onlus_l_errore_dell_acea_sui_disabili-62827796/

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