domenica 21 luglio 2013

A Tuxla Gutièrrez, Chiapas, un marcia contro la privatizzazione del servizio idrico

 
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A Tuxla Gutièrrez, Chiapas, un marcia contro la privatizzazione del servizio idrico

I cittadini raccolgono firme per una revisione del progetto di legge che privatizza il servizio idirco, chiedendo alle autorità politiche di organizzare una consultazione popolare.

San cristobal de Las Casas. Circa 500 persone hanno sfilato questo pomeriggio a Tuxtla Gutierrez nel Chiapas, per protestare contro la privatizzazione del servizio idrico e fognario comunale (SMAPA), proposta dal Consiglio e dal Congresso locale.

Un partecipante che ha chiesto di mantenere l'anonimato ha affermato che sono state raccolte già quattromila firme di persone contrarie a questo progetto, e che contano di arrivare a settemila nelle prossime settimane. Lo scopo e di raccogliere il numero di firme necessarie per poter indire un referendum popolare: Quello che chiediamo è che la proposta venga presentata a tutti i residenti per vedere quanti di loro sono favorevoli ad affidare la gestione del servizio idrico ad una società privata”. La marcia è partita poco dopo le 17 dal Bicentennial Park, situato nella zona ovest della capitale del Chiapas, e si è conclusa dopo circa un'ora con un comizio presso il Congresso locale.

L'attivista intervistato ha affermato che le mobilitazioni continueranno perchè “non credono che la gestione del servizio idrico possa migliorare una volta che l'amministarzione di Tuxla, responsabile politicamente, lo abbia affidato a privati”.

La marcia “è stata una mobilitazione della cittadinanza” prosegue l'attivista, e tutti i sindacati e le organizzazioni che vi hanno partecipato hanno rispettato l'accordo di non esporre bandiere.

Il Consiglio comunale ha proposto di affidare ad una società privata per venti anni la gestione del servizio idrico e delle fogne, a patto che questa costruisca diversi impianti, paghi i debiti e contribuisca al risanamento del bilancio dell'acquedotto.

Questa è la seconda marcia che gli abitanti di Tuxtla organizzano per questo stesso motivo.

Secondo il direttore dell'acquedotto la privatizzazione comporterà il taglio di 200 dipendenti, anche se il privato ha assicurato di volerne assumere circa seicento.Se il Congresso locale approverà la proposta di privatizzazione, il gestore privato dovrà effettuare un investimento iniziale di 560 milioni di pesos, di cui 365 per la costruzione di due impianti di trattamento delle acque, oltre che per liquidare i duecento dipendenti e terminare altre opere in corso di realizzazione.

L'obiettivo del privato è quello di fornire servizi di distribuzione, depurazione e raccolta di acqua potabile nella capitale dello stato, con lo scopo di “conseguire una riorganizzazione dell'attività che permetta di salvare l'acquedotto garantendo la fornitura di un servizio essenziale per gli anni a venire”.



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