venerdì 3 febbraio 2012


Ma che stipendi all'Iren
  di Stefano Caprettini Pietro Affini 

C'erano due mega municipalizzate del Nord, Enìa ed Iride, tutte strettamente controllate dal Pd. Adesso si sono fuse, dando luogo a quella che viene descritta come una «mega-utility» (giusto per non farsi capire dal popolo) che si chiama Iren.
Nell'ultimo cda gli amministratori, di sinistra, impressionati dal livello degli stipendi concessi ai loro dirigenti e dalle inevitabili proteste che potrebbero venire dal loro elettorato magari cassintegrato o licenziato o semplicemente disoccupato, ha invitato (sì, invitato; gli amministratori del Pd non prendono decisioni che spetterebbe loro per paura di disturbare l'amico manovratore) hanno inviato, dicevo, i mega dirigenti di Iren a ridursi lo stipendio del 10 per cento. Non è detto che lo faranno.
In ogni caso, anche con questo taglio, il presidente dell'Iren, Roberto Bazzano, prenderebbe ancora 496 mila euro all'anno e l'amministratore delegato 475 mila.
Stipendi del genere in un'azienda che opera in condizioni di monopolio e che può adeguare le tariffe ai costi sono uno scandalo.
Contro questi emolumenti però, tutti sono stati zitti, Pdl e Lega compresi. L'unico che si è fatto sentire è il segretario regionale emiliano del Prc, Nando Mainardi, che ha annunciato una battaglia negli enti locali dove sono essi presenti, «con indennità che sono un insulto ai lavoratori e ai cittadini» anche perché «sono decisamente più elevati di quelli delle altre ex municipalizzate di pari importanza»

Fonte: Italia Oggi



mercoledì, 01 settembre 2010; 14:27


Caro acqua, Marrazzo convoca l' Ato 3


ANGRI. Prosegue la polemica scatenata dalla richiesta della Gori del pagamento di un anticipo su consumi idrici. Da più parti arrivano pareri contrari e mentre continua il duello verbale tra il sindaco di Scafati e la societá, scendono in campo su fronti diversi l’Ato 3, l’ambito territoriale che raccoglie i comuni dell’area sarnese-vesuviana, e il comitato "Angri Attiva". • L’annuncio della Gori ha dunque catalizzato umori che erano in giro da un po’. Da tempo, infatti, diversi comuni stavano pensando di uscire dall’Ato per svincolarsi dalla politica gestionale della Gori. A prendere posizione è stato allora Pasquale Marrazzo, presidente dell’assemblea dei sindaci dell’ambito territoriale, al quale si è rivolto il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, che ha annunciato un tavolo finalizzato al chiarimento con la spa. • «In merito alla polemica che infuria tra i dirigenti della Gori, i sindaci dell’Ato 3, le associazioni dei consumatori e gli utenti, circa l’addebito nelle fatture emesse per il servizio idrico integrato - ha scritto Marrazzo in un comunicato - nella qualitá di presidente dell’assemblea dei sindaci, voglio rassicurare tutti che la questione sará affrontata in una specifica riunione, giá fissata per l’inizio dell’entrante settimana, tra i vertici dell’Ente d’ambito e quelli della Gori e, se del caso, sottoposta all’assemblea, come mi è stato chiesto dal sindaco Aliberti, anche a nome di altri colleghi». • Oggetto del contendere - come noto - è l’"adan", l’addizionale sui consumi futuri chiesta agli utenti. Secondo indiscrezioni, la societá starebbe incontrando grosse difficoltá economiche, da qui la necessitá di fare cassa. La vicenda potrebbe avere anche strascici giudiziari con migliaia di ricorsi presso i giudici di pace. • Dura la nota diffusa ieri sul tema dal comitato "Angri Attiva". «La Gori oltre a distribuire l’acqua, che è un bene primario per l’essere umano, distribuisce periodicamente tasse, tributi e dispiaceri. Da giorni è aumentato il coro di proteste da parte dei cittadini dell’Agro contro la Gori per l’ennesimo balzello. L’opinione che si raccoglie fra la gente è che da quando è arrivata la Gori si è registrato un peggioramento del servizio. Insieme all’aumento delle tariffe, non sfugge ai cittadini la cattiva gestione che spesso spreca preziosa acqua. A questo si aggiunge che la rete ormai obsoleta e bisognevole di ammodernamento produce perdita di carico». • Poi un invito all’amministrazione comunale di Angri: «Attendiamo risposte precise dai nostri amministratori. Vorremmo capire cosa intendono fare il sindaco e l’amministrazione e se condividono il comportamento della Gori. Chiediamo inoltre al presidente del consiglio comunale di convocare una riunione straordinaria per discutere dell’ennesima gabella imposta dalla Gori. Vorremmo vedere la delibera di aumento dell’anticipo sui consumi per conoscere nomi e cognomi dei personaggi che hanno tanto a cuore i problemi dei cittadini. Rinnoviamo l’invito al sindaco, ai consiglieri di maggioranza ed opposizione di prendere una precisa posizione nei confronti della Gori». Pippo Della Corte

Fonte: la Città di Salerno — 28 agosto 2010





sabato, 28 agosto 2010; 18:08


Il battere cassa della GORI, l’azienda che monopolizza la gestione idrica dell’ATO3 sta creando un forte dissenso sociale. Anche la chiesa dell’Agro è intervenuta sulla spinosa questione GORI oramai impossibilitata a gestire la mastodontica struttura partorita negli anni dall’ingegneria politica. Una struttura che in principio doveva essere snella e risolutiva per la gestione ottimale delle risorse idriche e che invece è diventata un collettore di risorse umane.
L’azienda sta cercando in tutti modi di fare cassa. L’ultima trovata è quella relativa all’ Addebito anticipo consumi – ADAN – nelle fatture per il servizio idrico integrato dell’ATO3. Un azione vessatoria che ha fatto mobilitare alcuni primi cittadini dell’agro su tutti il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti. Una rumorosa mobilitazione, chiedendo ai cittadini dell’Ato3, con una lettera pubblica affissa in città di non pagare tale balzello, una lettera che non è piaciuta ai vertici della GORI tanto che l’amministratore delegato della Gori, la società che gestisce il servizio idrico integrato nei settantasei comuni dell’Ato3 Campania ha fatto sapere di voler querelare il sindaco di Scafati.
Una sfida che Aliberti accetta stizzito: ‹‹Se davvero l’amministratore delegato, Giovanni Marati dovesse querelarmi, ne sarei contento perché sarebbe un’occasione per poter chiarire una serie di responsabilità rispetto ai servizi inadempienti ››. Il sindaco Pasquale Aliberti ricorda quanto Scafati sia stata martoriata dalla gestione Gori asserendo che ‹‹gli unici vantaggi sono state le assunzioni di parenti ed amici di qualche ex amministratore, ma non i benefici che avrebbe dovuto offrire. Negli ultimi tempi per garantire l’acqua a venti nuclei familiari, abitanti di una zona periferica di Scafati, il Comune ha dovuto eseguire, a proprie spese, parte dei lavori che spettavano a Gori, per una giusta erogazione idrica. Inoltre, nell’accordo stipulato col Commissario Roberto Jucci per la realizzazione della rete fognaria, la Gori avrebbe dovuto garantire il trenta per cento dell’investimento, ma ad oggi nulla è stato fatto. A Scafati bisogna ancora realizzare l’ultima delle trentatre reti fognarie ed i lavori ancora non sono partiti, a causa della gestione scellerata della Gori che è venuta meno all’impegno preso››. Il sindaco denuncia fatti estremamente gravi ai quali l’amministratore delegato Marati, non ha risposto. In mancanza di risposte brevi Aliberti fa sapere di portare al vaglio del prossimo consiglio comunale un atto d’indirizzo per chiedere al consesso cittadino ‹‹ la volontà di delegare me perché possa bloccare i pagamenti dell’acqua, oppure per avviare una richiesta risarcitoria per i danni che la città subisce durante ogni pioggia a causa dei mancati lavori alla rete fognaria, di cui Gori è uno dei massimi responsabili››.
Il sindaco Aliberti, eventualmente, farà redigere una stima dei danni finora prodotti affinché Gori paghi fino in fondo i danni prodotti. Danni che in molti cittadini denunciano nelle varie cittadine. Dall’esplosione delle tubature, per la forte concentrazione di calcio e sabbia nella rete fognaria, alla totale mancanza di acqua in alcune zone centrali delle varie cittadine. Tutte azioni che potrebbero a breve dare vita ad una sorte di “action class” contro la Gori.
Getta, è il caso di dirlo, “acqua” sul fuoco delle polemiche Pasquale Marrazzo, il presidente dell’assemblea dei sindaci , che ha convocato per la prossima settimana un summit con i sindaci dell’ATO3 oramai rivoltosi contro l’azienda di Ercolano, già teatro nei mesi scorsi, di una eclatante occupazione, portata avanti dall’allora sindaco di Nocera Inferiore Antonio Romano. Marrazzo lascia il suo pensiero ad un comunicato stampa ‹‹ In merito alla polemica – dice Marrazzo – che infuria tra i dirigenti della GORI Spa, i sindaci dell’Ato 3, le associazioni dei consumatori e gli utenti, circa l’addebito dell’ADAN nelle fatture emesse per il servizio idrico integrato, voglio, nella qualità di presidente dell’assemblea dei sindaci, rassicurare tutti che la questione sarà affrontata in una specifica riunione, già fissata per l’inizio dell’entrante settimana, tra i vertici dell’Ente d’Ambito e quelli della Gori e, se del caso, sottoposta all’assemblea come mi è stato chiesto dal sindaco di Scafati Aliberti anche a nome di altri colleghi››.
 
http://www.agro24.it/2010/08/27/gori-bollette-e-dazi-e-guerra-sociale/


claudiomeloni; ; commenti ?

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