domenica 26 febbraio 2012





Il Sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, questo pomeriggio si è recato a Napoli per incontrare il Sen. Carlo Sarro, presidente dell’Ente D’Ambito e Pasquale Marrazzo, presidente dell’Assemblea dei soci dell’Ato, per un confronto decisivo sull’ADAN (Addebito anticipato), imposto dalla Gori, sulla bolletta dell’acqua.
Alle giuste rimostranze dei cittadini di Scafati, oggi, il Sindaco, risponde con una buona notizia. Nel corso del colloquio, il primo cittadino, oltre a ribadire le innumerevoli inadempienze della società che gestisce il servizio idrico nel territorio cittadino, ha sollevato anche una ‘questione sociale’, ponendo all’attenzione dei presenti le difficoltà economiche di molte famiglie nell’affrontare un’ ulteriore spesa. 
Il Presidente Sarro accogliendo in pieno le istanze del primo cittadino, ha assicurato un intervento immediato, mediante una missiva di intimazione alla Gori, per sospendere il pagamento dell’ADAN, un rincaro che da regolamento dovranno pagare solo le nuove utenze. 
“Ringrazio il Sen. Sarro – ha dichiarato il Sindaco Pasquale Aliberti – per aver accolto e ascoltato le nostre richieste. Questo pomeriggio, come referente di tutti i sindaci che hanno manifestato contrarietà nei confronti di questo ingiusto rincaro, posso dire di aver vinto una prima battaglia contro la Gori, un carrozzone politico che fino ad oggi non ha assicurato al nostro territorio servizi adeguati e risolutivi. La risposta del presidente Sarro è la dimostrazione che avevamo visto giusto nell’interpretazione del regolamento. Sono estremamente soddisfatto, pertanto, del risultato raggiunto. La lettera che il presidente dell’Ente d’Ambito invierà alla Gori, che tra l’altro non aveva concertato con l’Ato il balzello, servirà ad annullare il pagamento per le vecchie utenze e ad aprire una discussione seria anche con i sindaci dei singoli territori riguardo alle tariffe e alla futura programmazione degli interventi da rispettare in maniera capillare. Il provvedimento comporterà altresì di evitare l’innesco di inutili e costosi contenziosi legali che servono solo ad arricchire comitati e ad impoverire i cittadini. Resto dell’opinione che la Gori sia solo un carrozzone politico, che ha dimostrato nel tempo di essere inadempiente verso il nostro territorio, avvalendosi di logiche clientelari slegate dagli interessi complessivi dei cittadini. Basta pensare al venir meno della società nella gestione delle rete idrica e fognaria di molte strade del territorio dove l’acqua siamo stati costretti a portarla noi con un aggravio economico per l’ente o allo stato di abbandono di altre strade, come via Passanti e via Rotondelle. In sede commissariale, come se non bastasse, la Gori, non ha rispettato gli accordi relativi al completamento della rete fognaria, mettendo in serio pericolo il progetto di risanamento del bacino idrografico del Fiume Sarno. E’ finito il tempo delle logiche clientelari è arrivato il momento di pensare ai reali problemi del territorio. I sindaci hanno vinto”.
 www.inagro.it


claudiomeloni; ; commenti ?


sabato, 11 settembre 2010; 23:18


Rubinetti avvelenati

Rossella Anitori
DENUNCIA. Cresce la concentrazione di pericolosi inquinanti nelle falde dei Castelli romani. Colpa del sovrasfruttamento, ma in progetto resta l’inceneritore al quale servirebbero quasi 55 milioni di litri l’anno.
«La qualità dell’acqua che esce dai rubinetti delle nostre case peggiora di giorno in giorno, ma il gestore del servizio, anziché prendere provvedimenti seri, chiede di cambiare le normative e di ammettere come legali valori di concentrazioni di arsenico e altri pericolosi inquinanti sempre più elevati». È la denuncia dei cittadini dei Castelli romani, riuniti nel Coordinamento contro l’inceneritore di Albano che in un dettagliato dossier documentano la situazione di progressivo deterioramento delle falde acquifere del territorio, sottoposte a uno sfruttamento crescente.

L’aumento di arsenico, vanadio e altri metalli pesanti nelle acque potabili sarebbe dovuto, secondo i membri del comitato, ad un prelievo eccessivo, superiore alle capacità di ricarica della falda. L’incremento di queste sostanze avrebbe riguardato tutta l’area: «Nessuno dei Comuni dei Castelli romani - spiegano - si sottrae al disastro qualitativo delle risorse idriche. A Lanuvio, tra il 2008 e il 2009, su 11 controlli analitici da noi realizzati, l’arsenico era fuori limite in ben nove casi con punte di 34,4 microgrammi per litro. A Velletri - continuano - dove i valori sono aggiornati a giugno 2010, abbiamo riscontrato valori fuori limite di arsenico nelle rete pubblica di via Colle Zioni per 23,6 microgrammi per litro. A Roncigliano invece, specie nelle acque delle zone circostanti la discarica, in via Ardeatina, la concentrazione della sostanza è arrivata nel 2009 a 27,5 microgrammi per litro».

E per “risolvere” il problema Acea Ato 2 avrebbe richiesto e ottenuto dalla Regione Lazio ripetute deroghe. È così che la concentrazione di arsenico consentita sarebbe passata da 10 a 50 microgrammi per litro, i floruri da 1,5 a 2,5  e il vanadio da 50 a 160 microgrammi per litro. «Migliaia di pagine di letteratura scientifica dimostrano che la presenza di sostanze come l’arsenico nell’acqua potabile è direttamente correlata  all’insorgenza di tumori», denunciano preoccupati dal Coordinamento, ricordando che la massima concentrazione di arsenico prevista dell’Organizzazione mondiale della sanità è di 10 microgrammi per litro. Una situazione, quella dei Castelli romani, che, avvertono dal comitato cittadino, non potrebbe che peggiorare se il tanto contestato progetto dell’inceneritore vedesse la luce.

«Se il mostro venisse realizzato - spiegano - oltre a degradare dal punto di vista ambientale il territorio, la qualità dell’acqua peggiorerebbe inevitabilmente». Per funzionare l’impianto necessita infatti di circa 150 metri cubi di acqua al giorno, pari a quasi 55 milioni di litri all’anno.

«Qualunque ulteriore sottrazione di acqua al territorio - sostiene il comitato cittadino -, che si tratti di estrazione dal sottosuolo o cementificazione della superficie, è un attentato alla nostra salute e a quella delle generazioni future. Dunque non solo per questo, ma anche per questo, l’inceneritore è una scelta criminale».   

Fonte: Terranews

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