mercoledì 15 febbraio 2012


ACEA, IL DIVORZIO DA GdF NON MUTA
LE PROSPETTIVE

Le voci sempre più insistenti di un addio a Gaz de France-Suez non mutano le prospettive degli analisti sul futuro di Acea. Nei giorni scorsi indiscrezioni giornalistiche hanno parlato di uno scioglimento ormai prossimo per la joint venture Acea-Electrabel, come sbocco definitivo alle divergenze di vedute emerse negli ultimi mesi. A Gaz de France andrebbero le attività della produzione (e probabilmente il trading) inclusa Tirreno Power, fatta eccezione per l'idro e le vecchie centrali termoelettriche, mentre alla utility romana finirebbero le attività di cessione dell'energia e un conguaglio tra i 150 e i 200 milioni di euro (le fonti sono discordi), di cui una buona parte in contanti.
Il clima tra i due gruppi appare orientato alla collaborazione, tanto che i francesi sarebbero interessati a sviluppare futuri accordi nel settore idrico. Per Websim non sono attesi cambi di rotta significativi: Acea subirà una diluizione a livello di Ebitda, compensata da una riduzione del debito. Così sul titolo viene confermata la raccomandazione “neutrale”, con un target price a 9,50 euro. Gli analisti di Banca Leonardo calcolano per la joint venture un enterprise value di 784 mln euro: considerando un rapporto tra debito e patrimonio netto del 50%, l'equity value in capo ad Acea dovrebbe aggirarsi sui 392 milioni. Anche in questo caso, la prospettiva non cambia il giudizio di fondo, con una conferma tanto del rating “buy”, quanto del prezzo obiettivo di 10,6 euro. Nel secondo trimestre 2010 Acea ha superato le attese del mercato, registrando un Ebitda di 166,8 milioni di euro (rispetto ai 154 milioni stimati dagli analisti), un Ebit a 82 milioni di euro (in linea) e un risultato netto di 44 milioni (dieci in più delle stime).

Il debito netto che ha chiuso a quota 2,21 miliardi (contro i 2,29 previsti) grazie al miglioramento del circolante, che era atteso solo alla fine dell'anno. Dopo l'emissione di un bond da 500 milioni a marzo, il debito risulta posizionato sul lungo termine con una vita media di circa dieci anni: il 70% è a tasso fisso, con un tasso medio complessivo inferiore al 3,50%. Infine, la relazione semestrale offre un quadro positivo anche sul fronte della liquidità, con 1,5 miliardi euro disponibili.

Luigi Dell’olio – la Repubblica, Affari & Finanza

Nessun commento:

Posta un commento