martedì 6 marzo 2012


PREVISTI INTERVENTI PER 65 MILIONI DI EURO

Acqua all'arsenico: nuova proroga a emergenza
A rischio ancora 716mila persone nel Lazio

La governatrice Polverini ha ottenuto uno spostamento al 31 dicembre 2012 dello stato emergenziale per portare i livelli del metallo sotto i 10 mg. Coinvolti 83 comuni

ROMA - La questione arsenico è tutt'altro che archiviata nel Lazio. Il presidente della Regione Renata Polverini, in qualità di commissario delegato, ha chiesto ed ottenuto dal Governo una proroga allo stato di emergenza sino al prossimo 31 dicembre 2012. Al momento sono ancora 83 i comuni coinvolti tra Roma, Latina e Viterbo, per un totale di 756mila abitanti che dovranno ancora fare i conti con la presenza del pericoloso metallo nell'acqua, con concentrazioni tali da metterne a rischio la potabilità.

ANCORA EMERGENZA - Una proroga allo stato emergenziale che la dice tutta sulla inadeguatezza degli interventi sino ad oggi messi in campo proprio luce della deroga concessa dall'Unione europea che chiude un occhio sulla concentrazione consentita innalzando il livello a 20 microgrammi. Tutto ciò quando la legge vigente considera il limite massimo a soli 10 microgrammi litro, in ossequio agli studi dell'Oms sulle soglie di arsenico oltre le quali la salute dell'uomo viene seriamente compromessa (l'arsenico è una sostanza altamente cancerogena, ndr).
INTERVENTI PREVISTI - Imponente la quantità degli interventi in emergenza calendarizzati per portare il livello di arsenico sotto i 10 microgrammi, visto che l'Unione europea difficilmente consentirà il superamento di questo limite oltre il 2012, pena un procedura d'infrazione. In tutto 65 milioni di euro serviranno per portare a compimento tutti gli interventi previsti: risanamento acquedotti, dearsenizzatori, potabilizzatori e quanto altro sarà necessario. In tutto 39 progetti da portare a termine a carico di Acqualatina, Acea Ato 2 o appaltati dalla Regione, da un minimo di 100mila ad un massimo 8,3 milioni di euro (tanto costa, ad esempio, la nuova addutrice idrica da Ninfa a Cisterna di Latina). Ma i tempi per realizzare tutto si sono dilatati rendendo necessaria la proroga dell'emergenza per il Lazio.
PROROGA GOVERNATIVA - Come recita la nota del consiglio dei Ministri dello scorso 5 marzo «La proroga, chiesta dal Commissario delegato – Presidente della Regione Lazio, si è resa necessaria per garantire il completamento degli interventi di potabilizzazione di carattere straordinario e urgente approvati il 14 marzo 2011 e finalizzati a ricondurre le concentrazione di arsenico entro i limiti stabiliti dalla Commissione europea, oltre che a salvaguardare da possibili gravi rischi a interessi pubblici primari quali la salute e l’igiene pubblica».
COMUNI COINVOLTI - Scrive ancora il Governo: «In particolare, secondo la relazione sullo stato di avanzamento dei lavori predisposta dalla struttura del Commissario delegato, per i Comuni delle Province di Latina e Roma (30 in totale con il coinvolgimento di circa 470 mila abitanti) il rientro nei parametri consentiti sarebbe imminente grazie agli interventi già avviati. Più difficile, invece, il lavoro sui 53 Comuni interessati nella Provincia di Viterbo (circa 286.000 persone coinvolte) perché, oltre ad avere un’alta concentrazione di arsenico, a carattere naturale, in gran parte delle fonti di approvvigionamento idrico potabile, hanno schemi idrici fortemente frammentati che non consentono un’agevole integrazione del sistema degli acquedotti».
VITERBO OFF LIMITS - La situazione di Viterbo, dunque, resta tra le più gravi: l'appalto da 7 milioni di euro per i lavori di potabilizzazione è stato appena aggiudicato un gruppo di imprese bresciano, riunito nell'Ati Sideridraulic System SpA di Cellatica. Ma nel viterbese come sui Castelli romani e in provincia di Latina, dovranno passare almeno altri dieci mesi tra autobotti, divieti per bambini, anziani e donne incinta, bottiglie di acqua minerale, prima di riaprire i rubinetti di casa senza la paura di venire, lentamente, avvelenati.
Michele Marangon6 marzo 2012 | 17:29
http://roma.corriere.it

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