martedì 19 marzo 2013

Colpo grosso all'Acea per ribaltare la maggioranza


 

Grandi manovre per il rinnovo dei vertici. Il ruolo cruciale di Gallo per dare più potere ai soci privati. Boom dei debiti, crolla il titolo in borsa. Negli ultimi due anni l'azione ha perso il 45 per cento

di PAOLO BOCCACCI
Un colpo grosso. Un assalto alla diligenza, a poche settimane dalla scadenza del mandato e dalle nuove elezioni comunali. Il sindaco Alemanno punta a rinnovare il consiglio d'amministrazione dell'Acea, l'azienda di proprietà del Campidoglio quotata in Borsa. Ma c'è di più. Avrebbe intenzione di nominare tra i nuovi cinque consiglieri di amministrazione la cui elezione spetta al Comune Paolo Gallo, l'attuale potente direttore generale che fu fortemente voluto su quella poltrona dal più forte azionista privato Francesco Gaetano Caltagirone.E questa mossa, in sostanza, darebbe nel consiglio una maggioranza reale ai privati con cinque consiglieri contro quattro. Sarebbe come cedere la guida a loro senza neppure vendere le quote. Un gran regalo di Alemanno ai due partner privati proprio alla vigilia delle elezioni per il Comune.
Veniamo all'organigramma attuale del potere in Acea. Il presidente è Giancarlo Cremonesi, fortemente voluto da Alemanno, come pure l'ad Marco Staderini. Il Consiglio invece è composto da 5 consiglieri nominati dal Campidoglio, tra cui il dalemiano Peruzzi, e 4 dagli azionisti privati, due che fanno capo a Caltagirone e due a Gaz de France, la società francese che possiede l'altra partecipazione. L'inserimento di Gallo tra i consiglieri di nuova nomina del Campidoglio sarebbe appoggiato anche dai francesi, che in cambio otterrebbero di  indicare il direttore finanziario. L'operazione è già pronta, dovrebbe essere perfezionata domani e ufficializzata giovedì con la presentazione delle liste per il rinnovo dei vertici Acea.Ma quali sono i risultati ottenuti in questi anni dal management di Acea? L'indice è da tempo sul rosso fisso. Nel febbraio del 2009, data che precede la nomina dell'attuale consiglio di amministrazione, il prezzo di Borsa del titolo era superiore a 10 euro per azione, quello attuale è pari a circa il 4,4, con una riduzione del 56% rispetto al calo dell'indice di borsa Ftse registrato nello stesso periodo, al 28%. I risultati economici della società mostrano poi un drastico calo dell'utile netto, passato dai 186,3 milioni di euro del 2008, (nel 2007 era di 164 milioni di euro) ai 77,4 milioni di euro del 2012, marcando un meno 58%.
E inoltre anche l'indebitamento finanziario netto è cresciuto del 53%, dai 1.633 milioni del 2008 ai 2.496 del 31.12.2012. Ancora: dalla nomina dell'attuale direttore generale, avvenuta il primo febbraio del 2011, ad oggi, il prezzo di Borsa ha subito una riduzione del 45% rispetto all'indice generale che ha perso il 25%, l'utile netto è sceso del 16% e l'indebitamento finanziario netto è cresciuto del 13%. Infine l'ultima stoccata è arrivata dall'agenzia Fitch, che ha ridotto drasticamente il rating della società, portandolo da A a BBB+ con una tendenza negativa.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/03/19/news/grandi_manovre_dentro_l_acea_boom_dei_debiti_crolla_il_titolo_in_borsa-54859937/



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