martedì 4 novembre 2014

Gli Enti d'Ambito si associano a Federutility, ma a quale costo?












Alcuni servizi pubblici essenziali, come l'acqua ed i rifiuti, vengono organizzati sul piano territoriale (ex D.lgs 152/2006) in Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), attraverso una legge regionale che delimita i confini di questi ultimi. L'attività di gestione viene quindi supervisionata attraverso le Autorità d'Ambito, le quali operano attraverso le Segreterie Tecniche Operative (STO), godono di personalità giuridica, oltre ad affidare la gestione del servizio ad un operatore, pubblico, privato o misto, controllandone l'operato.

Accade oggi che alcune di queste Autorità/Enti d'Ambito siano entrate a fare parte di Federutility, l'associazione imprenditoriale di società di servizi partecipate dagli Enti Locali, le famigerate multiutility. E' ciò che denuncia in un comunicato stampa il Forum dei Movimenti per l'Acqua, uno dei soggetti che ha promosso nel 2011 il referendum sull'acqua pubblica.

"Appare evidente, dunque - dichiara il Forum - come sia "inammissibile" la commistione, all'interno della stessa associazione, di chi svolge il ruolo di controllore (Autorità/Enti d'Ambito) e chi quello di controllato (gestori/aziende)", come è possibile verificare direttamente nello schema riassuntivo dei soci di Federutility (http://www.federutility.it/Associate/elenco_aziende.aspx?SERVIZIO=1&FORMA=8). A ben guardare non si tratta di una mera questione di principio, e per comprenderlo basta dare una scorsa allo statuto di Federutility, dove all'art. 3, ai commi 2 e 3 si legge che " i soci corrispondenti - l'escamotage usato per definire gli enti controllori, appunto gli Enti d'Ambito o i loro bracci operativi, le STO - hanno unicamente il diritto a ricevere le informazioni che l'associazione fornisce ai soci ordinari e di partecipare alle iniziative informative e divulgative". E ancora " - i soci corrispondenti - possono partecipare all'Assemblea degli Associati ma senza diritto di voto e i loro rappresentanti non possono ricoprire cariche federali". L'art. 5 comma 2 lettera a) afferma poi che "s'impone l'obbligo a tutti i soci di astenersi da ogni iniziativa in contrasto con l'azione e le direttive di Federutility". Appare chiaro dunque come l'adesione a Federutility per un Ente d'Ambito, rappresenti l'impossibilità concreta di incidere sulle scelte del gestore, ovvero, detta in termini più perentori, la rinuncia ad ogni prerogativa e funzione istituzionale.

E proprio questa confusione di ruoli, secondo il Forum, a minare alle fondamenta una corretta gestione del servizio idrico, ed è per questo che esso invoca gli Enti Locali a promuovere un'iniziativa "affinché sia ritirata l'adesione a Federutility" da parte di quelle Autorità d'Ambito che hanno deciso di farvi parte.

(cm)



(cm)

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